Vietnam or Thailand ? Vote for the TOP Country of the Week !

Aggiornato: 12 giugno 2025


La sua faccia, che poco prima era tetra, s'illuminò di un raggio di gioia. Con un gesto congedò il sudanese. In sella Notis, diss'egli. I due ufficiali fecero inginocchiare i mahari emettendo un semplice khh! khh! sospirato e s'arrampicarono sulle gobbe sedendosi colle gambe incrociate. All

Cesare avvertì uno sguardo supplichevole d'Emilia, per invitarlo a rassicurar la sorella; ma egli non si mosse dalla sua posa consueta, le braccia incrociate al petto, gli occhi freddi sopra Roberta, che camminava concitata per la camera....

Che cosa aveva Nora? A che pensava? Certo, non a quanto lo zio Matteo le andava dicendo. Seduta presso la finestra, si sventolava adagio adagio. Le gambe incrociate, strette nel vestito, diritte, distese, certe volte avevano tremiti: le punte dei piedini si movevano irrequiete.

Il principe Andrea non piangeva; ma si senti lacerare il cuore, pensando ch'egli era colpevole di torti ormai irreparabili e indimenticabili. Il principe vecchio anche venne, e baciò una delle fragili mani di cera, che stavano incrociate l'una su l'altra. E parve che quel povero esile volto ripetesse anche a lui: Che avete fatto di me?...." La dolce e terribile domanda mi ferì come un aculeo.

Due minuti dopo, la contessa rientrava, sola, nel salotto, e con le belle braccia incrociate si fermava davanti a Eugenio Jung. Dunque, tu mi vuoi compromettere? Ma che fo, io? Sfido! Son gi

Io pure amai, o Venezia, la sontuosa penombra del tuo Canal Grande, impregnata di lussurie rare, e il pallore febbrile delle tue belle, che scivolano giù dai balconi per scale intrecciate di lampi, di fili di pioggia e di raggi di luna, fra i tintinni di spade incrociate...

Tra gli spettri dolorosi della fantasia inferma, Roberta aveva fissa la visione del proprio cadavere, freddo e rigido, con le braccia incrociate sul petto, sopra un catafalco ricco di drappi funerei, presso una finestra spalancata in faccia alla campagna eterna....

Mentre il marchese scriveva, Marco Alboni aprì l'uscio, al solito senza prima battere, e fece capolino tra la porta socchiusa. Si può? disse, sogghignando. Entrò in punta di piedi, con le mani incrociate sul petto, come quando assisteva, in apparenza tutto compunto, alle funzioni nelle chiese. È dunque vero domandò che tu dai, tra alcune settimane, una festa da ballo? . E non mi dicevi nulla?

E con tale schernevole saluto, se n'andò, ruminando tra la vergogna del fallito disegno e il modo più pronto di ricattarsi dell'offesa. Partito lui, Lorenzo rimase immobile, al luogo istesso, incrociate ancora le braccia, china la testa, tutto in pensieri. Forse dubitava d'esser caduto in inganno, d'aver precipitato, d'aver tolto alla famiglia del suo amico un'onesta protezione.

Intanto i padrini si occupavano dei preparativi, e dopo misurata la distanza, fissarono i duellanti l'uno di fronte all'altro. L'Aimoni, colle braccia incrociate, si manteneva grave, taciturno; Ghegola, sempre sorridente, si arricciava i baffetti. Però ci fu un momento, anche per lui, di una dolorosa perplessit

Parola Del Giorno

drizzargli

Altri Alla Ricerca