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Aggiornato: 14 giugno 2025
Chi era? com'era lo sposo della signorina?... questo essere privilegiato che aveva incontrata una fortuna di quella sorte?... Le informazioni giunsero poche e alla spicciolata, ma qualche cosa si seppe di questo benedetto sposo. Era un Duca... un nobilone anche lui, che sino ad allora aveva fatta la bella vita... e di quattrini non glie n'eran rimasti molti.
LECCARDO. Anzi la fortuna s'è incontrata con te senza saper chi fussi, e tu senza conoscerla ti sei incontrato con lei. DON FLAMINIO. Che m'apporti? LECCARDO. Le vesti, le gioie e l'istessa Carizia: piú di quel che m'hai chiesto e sapresti desiderare. DON FLAMINIO. Perché dicivi di no?
Ho impostata la lettera in tempo, e più tranquillo me ne sono andato a desinare. Questa sera, passeggiando in paese, ho incontrata mezza la colonia, che ritornava dal suo eterno lawn-tennis. Si è fatto sosta all'unico ma infame caffè di Corsenna, in grazia del suo "Qui si gela" che promette alle signore la dolce volutt
Il cieco allora la esortò a starsi di buon animo, volle che apertamente le narrasse quante volte si fosse incontrata in quel giovane, e come ei si comportasse verso di lei: accertatosi che fosse preso per la Marcellina, la consigliò a studiarsi di saperne il nome, o almeno il paese di lui, prendendo poi sopra di sè la cura di renderla felice, se lo avesse riputato degno di possederla.
Il Morone? disse il Manfredo atterrito da quel nome. Ma quando v'ha egli parlato? Mi sono incontrata con lui nell'anticamera del pontefice.... Ma perchè tanta maraviglia in voi? E che cosa ti ha detto? soggiunse il Palavicino ricomponendosi.
Vo a Monteleone per congiungermi al corpo di Viale. Persevererò finchè avrò incontrata la morte. Voi morrete per la libert
Roberto, lieto d'aver incontrata l'amata fanciulla, tornava a casa col viso giocondo e col passo elastico di chi trova bella la vita. Sì davvero; per lui la vita era sparsa di fiori. Nulla gli era mancato, nulla, tranne la prova della sventura. Quanti baci, quanti sorrisi, quante cure avevano rallegrato, avevano protetto la sua puerizia e la sua infanzia! Adolescente, egli era stato fornito di tutti i mezzi necessari ad acquistare una solida e varia istruzione; nè lo studio gli era riuscito difficile. Immaginoso, pronto d'ingegno, dotato di singolare memoria, era stato sempre fra i primi della scuola e aveva mostrato uguale attitudine per le lettere e per le scienze. Tutti facevano i più lieti pronostici pel suo avvenire; chi conosceva la famiglia diceva: Non sar
Lasci che la interroghi io; replicò la mia giudichessa. Ella deve rispondere ancora alla mia prima domanda. Dove l'aveva incontrata? L
Sono due mesi che io anelo l'istante di trovarmi di fronte a te, sono due mesi che cerco la mia rivale, che mi rapì Abd-el-Kerim! Ora ti ho incontrata e non mi sfuggirai mai più! Ah! tu vuoi assassinarmi, adunque? Sta in guardia, perchè se mi ammazzi, col medesimo colpo ammazzi Abd-el-Kerim.
E il giorno dopo, infatti, si alzò prestissimo; sapeva, presentiva che si sarebbe incontrata con Giacomino, e che quel loro colloquio sarebbe stato l'ultimo; il suo cuore non aveva più speranza. Quando nella sua cameretta si era riavuta e riaperti gli occhi si era trovata sola, per terra, aveva capito che l'abbandono di quel momento era l'abbandono di tutta la vita. Non pianse, non sospirò.
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