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Aggiornato: 4 giugno 2025
Era l'ora del tramonto; il sole prima di nascondersi dietro un palazzone che sorgeva dall'altra parte del canale mandò un fascio di raggi nella stanza e tinse d'una luce purpurea il letto improvvisato e la faccia livida della morente. Ella s'agitò in un'ultima convulsione, poi le sue membra s'irrigidirono per sempre. Gasparo ebbe un ruggito da leone. Morta, morta!
Vediamo che cosa fa la più legale e la più celebre di quelle associazioni: La Land-league col suo Re senza corona, Parnell. Siamo nell'autunno del 1880. Tutte le domeniche in sette o otto punti dell'Irlanda, le popolazioni si affollano attorno ad un palco improvvisato; ogni villaggio arriva preceduto da un corpo di musica e da bandiere, sulle quali stanno gli emblemi dell'Isola Verde.
La camera di Drollino era quasi buia. Per terra, in un angolo, ardeva un lumicino d'olio, e la sua poca luce era attenuata da una specie di paralume improvvisato. Dietro ai vetri e alla carta della finestrina, s'urtava un raggio di luna che cercava d'insinuarsi all'interno disegnando sull'ammattonato e sulle pareti lunghe striscie bianche, d'uno splendore freddo ed immobile.
Passò un mese, un felice mese di pruove e di concerti. Non mancammo mai. Sui muricciuoli del vicoletto spuntavano fiorellini gialli e tutte lo creste n'erano vestite. Una striscia d'ombra sotto quei muriccioli, e in mezzo al vicolo un accampamento di sole. Saliva la musica fino al Rione, chiamando i passanti, invitandoli alla platea solitaria di questo teatro improvvisato.
Il drappello si era avvicinato, e i due amici riconobbero nella creduta regina la giovane donna che avevano fatta prigioniera il giorno innanzi e poi ricondotta a mezza strada verso il villaggio. Coperte le spalle del suo manto dai vistosi colori, cinta il collo dei sonagli e delle perline di vetro che le aveva donato l’almirante, ella veniva tutta sorridente e felice su quel suo cocchio improvvisato. Il marito di lei precedeva il drappello, e fu molto contento di aver lì pronto un interpetre, per fare un lungo discorso, in cui esprimeva la sua profonda riconoscenza per la bont
Ludovico e Francesco sono seduti quasi nel mezzo della camera, Ludovico sopra una poltroncina, Francesco su una sedia. I loro ginocchi si toccano. Ludovico, con le braccia penzoloni, cerca di stare immobile. Francesco, con le braccia piegate, lo fissa negli occhi acutamente e il suo viso, cachettico, emaciato, ha, nell'atteggiamento dell'ipnotizzatore improvvisato, qualche cosa di comico e di sinistro. Con una sigaretta fra le labbra, fuma avidamente. Durante tutta la scena, egli fumer
Si capisce facilmente quale poteva essere la situazione d'Elia nell'ospedale improvvisato; servire la sua Marzia, sarebbe stata l'intima aspirazione del suo cuore. Ma che poteva egli fare colle sue membra slogate?
Parola Del Giorno
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