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Aggiornato: 23 ottobre 2025
PEDANTE. Sí, è. STRAGUALCIA. O padron magnifico, a tempo veniste per pagar l'oste. Ben gionto. PEDANTE. Costui è stato un buon servitore a vostro figliuolo. STRAGUALCIA. Volete forse dir ch'io non gli son piú? PEDANTE. No. VIRGINIO. Che tu sia benedetto, figliuol mio! Pensa ch'io ho da ristorar tutti quelli che gli han fatto buona compagnia. STRAGUALCIA. Voi mi potete ristorar con poca cosa.
Questo, e l'epigramma che segue, han preso argomento da un libro di Cesare Tronconi apparso col titolo: Passione maledetta. La pubblicazione di quel romanzo sviluppò delle polemiche vivaci. Tutti gridarono allo scandalo, e la moltiplicit
Assai la voce lor chiaro l'abbaia quando vegnono a' due punti del cerchio dove colpa contraria li dispaia. Questi fuor cherci, che non han coperchio piloso al capo, e papi e cardinali, in cui usa avarizia il suo soperchio>>. E io: <<Maestro, tra questi cotali dovre' io ben riconoscere alcuni che furo immondi di cotesti mali>>.
32 Alle guerriere ed a Ruggier, che meno non han pietosi i cor, ch'audaci e forti, de' bei visi turbò l'aer sereno l'udire, e più il veder sì gravi torti: et obliando ogn'altro affar che avieno, e senza che li prieghi o che gli esorti la donna afflitta a far la sua vendetta, piglian la via verso quel luogo in fretta.
44 Ruggier, Gradasso, Sacripante, e tutti quei cavallier che scesi erano insieme, chi di sù, chi di giù, si son ridutti dove che torni il volatore han speme. Quel, poi che gli altri invano ebbe condutti più volte e sopra le cime supreme e negli umidi fondi tra quei sassi, presso a Ruggiero al fin ritenne i passi.
Ma sì, è ben necessario che qualcuno preghi per tutti coloro che ne han perso l'uso: se poi non è necessario, pensate che il pregare della contessa Albertina non ha mai fatto male a nessuno.
dimmi se Romagnuoli han pace o guerra; ch’io fui d’i monti l
Ella, composta in vago atteggiamento, a mezzo de la rara conca emerge; e la fante con anfore d'argento pianamente d'ambrate acque l'asperge. Al diletto ella freme, e con un lento gesto la chioma rorida si terge. Come tondi i ginocchi e come bianchi! Han dal respiro un dolce moto i fianchi e il petto ad ogni brivido s'aderge.
Signoreggiano in cielo, e 'n su la terra han signoria quell'anime celesti: e ciascuna di lor da la sua spera, Calliope da tutte il lor valore spargon quaggiù ne i più chiari intelletti. E qual del divo spirto ha l'alma ingombra a lui s'apre Elicona: a lui le chiome cingono i lauri: a lui non si disdice spenger la sete al fonte d'Aganippe.
PANFAGO. Avertite che, se non mangio ben poi, scoprirò ogni cosa. PIRINO. Fa' quanto sai di peggio. PANFAGO. Orsú, che tardiamo? PIRINO. Forca, spediamola, ch'ogni picciolo indugio me par una gran lunghezza di tempo. FORCA. Le cose grandi han bisogno di grande apparecchio. PIRINO. Restisi qui per parlar con Alessandro e vadisi per le vesti e per lo presente.
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