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Guardò noi con occhi smarriti, mentre in cuor suo malediceva il profumato all’arancio che gli offrirebbero nei giardini di Zaraùz.

L'ufficiale guardò un istante negli occhi il signor di Vaussana; poi, senza batter ciglio, replicò brevemente: . Sta bene; disse Maurizio. E quando? Oggi il dovere; rispose l'ufficiale. Domattina, se vi piace. Si salutarono freddi, e Maurizio partì.

E qui Sua Reverenza mandò un lungo sospiro di desiderio. Poi tosto ammutí, guardò in alto per un poco, e si fece tutto rosso in viso, vergognando, cred'io, d'avere unito il nome d'Aristotile a quello di un guastamestiere. Poi, ripreso fiato, stese la mano all'ospite e col sorriso della cortesia lo pregò perché proseguisse il panegirico che tanto gli andava a sangue.

Emilia, vedendo la povera vecchia in uno stato compassionevole, la fece sedere e procurò di tranquillarla. «Come la vista di questo appartamento mi richiama alla memoria l'immagine del tempo passato! Mi pare che fosse ieriZitto! qual rumore è questodisse Emilia. Dorotea, spaventata, guardò per tutta la camera; ascoltarono ma non intesero nulla.

La fantesca, amante della sua signora, non l'aveva veduta agitata giammai; e quando il nocchiero disse alla padrona «Guardi, signora, che noi presto avremo una tempesta», la ragazza in atto supplichevole la guardò, senza ardire di articolar una parola, con tanta eloquenza negli occhi da impietosire uno scarafaggio.

Lo spirito è una gran disgrazia, per una donna ella sentenziò, con una di quelle tetraggini improvvise che le oscuravano la sorridente faccia. Perchè, signora? E un dono affascinante, un dono conquistatore.... Per conquistare che? I cuori degli uomini. Bella conquista! Non l'apprezzate più? No, Serra ella disse, profondamente. Egli la guardò, ma senza stupore. Si vedeva che non le credeva.

9 maggio. O Lidia, Ti guardo negli occhi. Come Ti amo! Dio, Ti supplico, a patto di qualunque infelicit

Agenore si guardò alla sfuggita nello specchio, si rimproverò in cuore di non essersi fatto radere al mattino, fece uscire i polsini dalle maniche del farsetto coll'aria d'un guerriero che assicura l'asta in pugno, e ricominciò l'assalto.

Il padrone ci guardò con aria così ansiosa, che ci lusingammo di essere capitati bene. Il locale non era veramente di gran lusso, ma decente. C'è qualcosa di pronto? Niente; tutto da farsi. Allora, spaghetti al pomidoro. Oggi, cari signori? Impossibile! Due cotolette ai ferri; intanto un po' di salame, un po' di burro. Il padrone si grattava poco pulitamente la testa.

Tutti, tutti dobbiamo pigliarci qualche ora di riposo... Anch'io guardo con desiderio a quel letto ... E la signora Valeria accennò al letto di suo genero ch'ell'avrebbe occupato per quella notte e per le seguenti. Indi rispose: Appena la signora Carlotta avr