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Aggiornato: 20 settembre 2025
Volete? No. L'usciere non voleva questo. Gli altri cugini erano padroni di pensare a loro modo: quanto a lui, non voleva proprio nulla. Ma se piacesse a Giusto recarsi con lui dal notaio Cipolla, senza dargli l'afflizione di lacerare nessuna carta bollata, gli si potrebbe far stendere il contratto dotale...
«Giusto! ben rammentato! quando si sposò...! Io voglio fare ogni cosa come fece mio padre; animo, che feste avete fatto quando egli condusse la sposa?
Ed ora, per soddisfare ai desiderj di una sventurata fanciulla, doveva fare un passo, che le riesciva oltremodo penoso. Eppure non era giusto dir qualche cosa al principe di donna Rosalia?
Il che essi con fede fecero. «Di quel giusto Figliuol d'Anchise», cioè d'Enea, del quale Virgilio nel primo dell'Eneida fa ad Ilioneo dire alla reina Dido queste parole: Rex erat Aeneas nobis, quo iustior alter nec pietate fuit, nec bello maior et armis, nelle quali testimonia Enea essere stato giustissimo.
Parto da un concetto della poesia dialettale che mi sembra giusto tuttavia, nonostante quel che il signor Pipitone-Federico ha diffusamente scritto in difesa del Meli. E il giudizio del Finzi, che il critico riporta e che io ignoravo, mi pare il più esatto che si sia dato intorno al poeta siciliano finora. Dirò subito la ragione.
Non posso dire che il vostro pensiero mi abbia aiutata a compiere meglio quel difficile dovere che mi ero imposto: forse è più giusto che vi dica che ho fatto di tutto per dimenticarvi, per cacciarvi via come il diavolo e non ci son sempre riuscita, pare...
Giusto Giusti interrogò lealmente sè stesso, Cristina sua e le convenienze sociali, prima di mormorare queste parole: «Se avessi la disgrazia di non amare Cristina mia, ora sarei gi
E devo consegnarla ancora? Legga. Giusto lesse in silenzio. Nina scriveva che dalle visite frequenti e lunghe aveva avuto tutto l'agio d'intendere che Gerolamo non potrebbe mai dare la felicit
Non si sdegni, o signore, di qualche espressione che può parerle troppo viva forse. Io so bene che, dove appena le dicessi un nome, ella non sarebbe certo così poco giusto da fare strapazzo d'un uomo che le parla con verit
Del disordin la turba seguace Cade prima nell'orrido scempio, Ma co' rei più d'un giusto soggiace, Sì ch'avvolta è la patria nel duol. Se non che negli estremi perigli Si rinforzan gli spirti più degni: La sventura, spavento de' regni, Pur de' regni salute esser può. Lor salute esser può se di Dio Meglio i cenni seguire han prefisso, Se rivolgon ogni opra e desìo Alla meta per cui li creò.
Parola Del Giorno
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