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Aggiornato: 22 maggio 2025
Fanciullaggine! ripeto. E tale la giudicavo da principio. Infatti, nelle sedute dei giorni appresso, scherzando all'amico scultore: Chi sa che diamine pensa il mio ritratto con quel cranio altrui! Vi sar
O non avevo davanti a me un essere ch'io forse giudicavo troppo frettolosamente? La mia fantasia, disposta ad architettare, ora mi offeriva un più sottile giudizio intorno ad esso: io gli supponevo, adesso, una rinunzia progressiva, una riduzione continuata delle sue pretensioni, delle sue speranze, della sua libert
Ora il sentiero sfiorava la superficie della neve; dai rami degli alberi vicini giudicavo di quanto sovrastassi al suolo; ora correva sulla terra nuda fra due muri di neve alti come la mia persona e tanto stretti da costringermi spesso a passare di sghembo. Imbattutomi una volta in un uomo che scendeva, non mi fu possibile dargli passo; di inerpicarsi su per la parete liscia e ghiacciata non c’era verso, tentammo insieme di scavare un largo, ma la massa compatta avrebbe richiesto troppo lungo lavoro: si finì ch’egli si mise carponi ed io lo scavalcai. In certi luoghi i muri salivano d’un tratto fino a tre o quattro metri d’altezza e l’andito si oscurava sinistramente: il sentiero tagliava lo spessore di una valanga. L
Col divinatore affetto materno però non c'è finzione che basti. Mia madre, una mattina, venne da me mentre tentavo, leggendo, di dimenticare quello che giudicavo immane, irrimediabile disastro: e accostatasi, mi battè dolcemente con la mano sur una spalla. Ma non pensi, mi disse, che Fausta, se tu continui così, morir
Ero così indisposta contro di me, mi giudicavo così severamente, che quell'emozione involontaria alla voce di Giorgio mi sembrava una colpa. E sentivo orrore di me. Impaurita de' miei sentimenti, li prendevo tutti in mala parte. Se un accattone m'avesse commossa domandandomi un soldo, mi sarei accusata d'amare quell'accattone.
Io, materialista in quel tempo, sorridevo sotto il naso udendo queste metafisicherie dalla bocca di un professore che, appunto per la scienza da lui coltivata, la fisiologia, giudicavo avrebbe dovuto essere più materialista di me. Lo ascoltavo però con rispetto, perchè infine le sue metafisicherie si abbarbicavano sempre a un fatto, a parecchi fatti che gli esperimenti rendevano indiscutibili. Pensavo È un gran poeta costui! e ignoravo di dire una profonda verit
Si disperdono. Se ne vanno, se ne vanno. E pensavo male di te, e ti giudicavo male. Sta qui colla mente. Sta qui con me, dammi retta, sentimi, bisogna che mi confessi, bisogna che tu sappia quello che pensavo di te. Il male che mi veniva dagli altri era più grosso e più violento, ma quello che pensavo di te, mi mordeva nel punto più profondo e più delicato dell'anima.
Parola Del Giorno
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