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Aggiornato: 24 giugno 2025
Né molto diversamente a Milano, a Cremona sollevansi popoli contro a lor vescovi; princípi di cose maggiori. Finalmente, nel 996, giovanetto giá di diciassette anni, scende Ottone III a Italia; e morto intanto papa Giovanni XVI, s'avanza a Roma, fa eleggere suo cugino Gregorio V, da cui è poi incoronato imperatore. Poi risale a Lombardia e vi si fa incoronar re in Milano, e rientra in Germania.
DIC. Dillo latino. AP. Dillo al modo d'oggi. FR. Non riesce sempre il capriccio di tradurre all'improviso le cose greche. DIC. Traducili bene se si può, se non, fallo in qualunque modo si sia. La figlia a Giove, e madre al cieco Amore Simil mostrossi al giovanetto Anchise Alla fanciulla Admeta in volto fuore. DIC. Che pensi tu che abbia voluto intendere il poeta per quella similitudine?
Inferno: Canto XXIV In quella parte del giovanetto anno che 'l sole i crin sotto l'Aquario tempra e gia` le notti al mezzo di` sen vanno, quando la brina in su la terra assempra l'imagine di sua sorella bianca, ma poco dura a la sua penna tempra, lo villanello a cui la roba manca, si leva, e guarda, e vede la campagna biancheggiar tutta; ond'ei si batte l'anca,
Non era più l'asilo del riposo il letticciuolo suo innocente; chè rifuggiva il sonno dalle sue pupille, e se talora coll'ali lievemente le blandiva, funeste immagini le si appresentavano in cui erano sempre confusi quella festa, quel velo e quel giovanetto. Non più correva gaja ad incontrare i reduci genitori, non più rallegrava il sereno loro albergo col suo festevole umore. Erano dimentichi i suoi polli e le altre cure predilette: invano l'agnelletta, gi
» Il giovanetto, che intrepido e con gli occhi spalancati lo aveva ascoltato, risponde tosto: Amen ». » Il vecchio siniscalco sorrise, e dicendo fra sè: Questo galuppo la sa lunga, la sa »! andò via.
Mi veniva per casa un giovanetto di diciannove anni, poeta: alto, magro, biondo, lezioso; stabilito a Roma colla famiglia, si tratteneva però volentieri a Milano; portando un bel nome, aveva molte conoscenze; corteggiava le signore con arte precoce e con sonetti così lacrimosi da farlo creder Geremia redivivo.
Giacomo Leopardi, allorquando, ancor giovanetto, nella solitudine del natio borgo, si sprofondava, con sì tragico abbandono, nella voragine sterminata dei suoi pensieri, scopriva nella ragione la causa del disordine sociale, e la rendeva responsabile dell’umana infelicit
Tonino si diè a correre il prato come un uccello scappato di gabbia; fece arrabbiare sua sorella che lo respinse un po' duramente, importunò l'avvocato che, paziente e gentile, finì per chiudere il libro e per mettersi in compagnia del giovanetto.
Era una vista insolita. Su quel viale, a una ventina di passi di distanza, s'avanzava lentamente una fulgida coppia, un giovanetto e una fanciulla, stretti l'uno all'altro come evocati dalla immaginazione d'un poeta. Egli era alto snello, simile a un paggio; ella era bionda, sontuosamente vestita da sposa, tutta in bianco, idealmente bella. Sembravano un'apparizione.
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