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Aggiornato: 12 giugno 2025
Ecco il suo piede di creta. C'era una volta un corvo che saltabeccava beato e tranquillo nel bugigattolo d'un ciabattino. Un bel giorno trovò le spoglie d'un pavone; e invaghitosi di quelle penne versicolori, tanto piú appariscenti del suo piumaggio nero, se le mise indosso, e cosí camuffato, andò tra gli altri pavoni, nei giardini del re.... No, via, non divaghiamo: ripigliamo il filo.
Anne-Marie lo conduceva a passeggio nei Giardini, vergognandosi non poco delle sue gambe storte, e del suo corpo lungo e contorto come una sinfonia del Mahler; ma essa lo adorava ancor più per queste sue immeritate disgrazie.
La larghezza della strada lo separava dai giardini pubblici, quel vasto campo a cui le piante giovanissime non hanno ombra da dare, ma che promettono da qui a dieci anni tutte le bellezze della botanica, meno il profumo dei fiori che sembran banditi per sempre.
I giardini spiegano gran lusso di fiori in eleganti canestri che spiccano sul verde smeraldo dei prati e sul fondo cupo degli alberi, sotto alle cui ombre si perdono tortuosi sentieri.
ESSANDRO. Veramente, i spassi amorosi sono i piú dolci che fioriscono ne' giardini della gioventú, menati dalla primavera degli anni.
Ora in fondo a questo corridoio marino, i tre Venti affondano le dita nel mare e tutte grondanti le fanno scorrere, scorrere, sui giardini di Messina e su quelli odorosissimi di Siracusa perchè siano impregnate del profumo lieve danzante punzecchiante dolcissimo dei limoni, degli aranci e dei mandarini.
La processione sboccò nel Prado e si diresse verso il Monumento. I viali, i campi, i giardini erano pieni di popolo.
Aspettami ai Giardini, vicino al Museo. Omai bisogna spiegarsi. E borbottò ancora nell'andarsene stizzosamente: Tant'è, oggi o domani, bisogna spiegarsi! Spiegarsi? pensava Pietro, girando attorno al gran fontanone asciutto dinanzi al Museo, e voltandosi ogni tratto sperando di veder la Nora entrare dai cancelli che apparivano tra i rami degli abeti, in fondo al prato verdissimo.
Arrota le tue ascie, o Luce della battaglia, e taglia la carne ruvida delle mura, e ammucchia le tue colossali fascine di sarmenti, per meglio appiccar fuoco alle arruffate capigliature dei giardini!
Molto augurata, molto attesa da me, cara Mortella. Non so dirvi come io sia felice di potermi ravvicinare a voi che foste per tanto tempo la mia piccola amica selvaggia e tenera, la piccola Grazia dei giardini pensili, che condusse verso di me qualcuna delle più fresche ore di mia vita.
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