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Aggiornato: 8 giugno 2025


Un'ordine del giorno di Garibaldi nel quale ci si esortava ad addestrarsi nelle armi, ad attender preparati il momento della riscossa, fece credere a diversi che non sarebbe stata cosa impossibile il potersi di nuovo misurare col nemico e ciò fece rinascere un poco quella gaiezza di cui davano tanta prova ne' del pericolo i Garibaldini. Per conto mio non mi illudevo: armistizio non poteva significare che pace disonorante: la resa di Parigi lo diceva troppo chiar

I papalini arrivati dopo il combattimento infilzavano colla baionetta i cadaveri de' nostri e poi entravano in Roma insanguinati, gloriandosi di aver scannati dei garibaldini. In una palazzina rossa di Mentana, dove erano ricoverati molti nostri feriti, entrarono dalla parte del monte gli zuavi del papa e loro ingiunsero di raccomandarsi a Dio perchè per essi la era finita.

Ci furono portate delle palle di fucile, che avremmo facilmente potuto raccogliere per terra, di forma conica, di armi rigate o di chassepot; raramente se ne trovavano di quelle solite rotonde dei fucili garibaldini. Noi visitammo il piccolo solitario paese.

Non doveva egli Mazzini conoscere simili deliberazioni e concerti? Potevano i garibaldini acclamare colui, che ribelli ne appellava e ci contrastava la marcia su Roma? Certo si è che a Roma, a Firenze e in tutta la penisola il sentimento popolare e lo sdegno nostro ad imprese fortunate avrebbero punito a misura di carbone chi, disponendo delle forze d'Italia, se ne giovava per impedirle l'incoronamento della propria unit

Nel frattempo però gli Ussari borbonici, trasportati dalla foga dei loro cavalli, erano andati a cascare nel fitto delle linee repubblicane e fulminati di fronte e dai fianchi da un fuoco micidiale vennero forzati a dar volta, lasciando sul terreno numerosi feriti e prigionieri, e trascinando nella fuga rovinosa la fanteria che li spalleggiava. I garibaldini non mancarono di approfittare della rotta, e slanciatisi tutti assieme alla carica accompagnarono i fuggenti colle baionette alle spalle fin sotto le mura della citt

Eh!... non è niente! non fo che pigliare la rivincita di ciò che fecero i Francesi da noi nel cinquantanove... d'altronde i Garibaldini son troppo necessari all'Umanit

Questo narra il domenicano prigioniero, cappellano degli zuavi , e dice: «I garibaldini appartengono a tutte le classi sociali; vi sono nobili, plebei, colti, incolti, ed ogni specie di briganti. Essi appartengono a tutte le nazioni e si sono tutti riuniti con lo scopo di condurre, contro la Chiesa e la societ

Il nemico mi propose una capitolazione onorevole. Risposi che i garibaldini non capitolano. Ho interpretato il vostro pensiero? , urlarono cinquecento bocche. Ma se alcuno tra voi non si sentisse la virtù pari al cimento, se ne vada sin che c'è tempo. Fra qualche ora sar

Sissignore. Vi sono gli uffiziali garibaldini, quei dalla camicia rossa? No. Come no? Dimmi il vero o ti buco la testa con due palle. Signore! ci sono i gendarmi e i soldati di re Francesco che mangiano e bevono in allegrezza. Ma gli uffiziali e la truppa garibaldina?

Sulla porta giacevano ancora resti di fucili garibaldini, che gli assediati avevano spezzati, secondo l'uso guerresco, prima di capitolare. Nell'interno, scale in rovina e stanze colle pareti squarciate dalle bombe.

Parola Del Giorno

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