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Aggiornato: 8 giugno 2025
Sto scîor, osservò il Kloss col suo ghignetto, è un pirpone colossal! e si fregò le mani allegramente. Secondo il Kloss, coi birboni, in generale, era un pellissimo trattar, perchè colla prudenza e coi tenari si poteva accomodare ogni cosa. L'altro si mostrava sempre più perplesso e meditabondo. Intanto.... in questi tre giorni, che cosa devo fare? Mi stassi cito: mi stassi queto.
«Com’ è ciò?», fu risposto. «Chi volesse salir di notte, fora elli impedito d’altrui, o non sarria ché non potesse?». E ’l buon Sordello in terra fregò ’l dito, dicendo: «Vedi? sola questa riga non varcheresti dopo ’l sol partito: non però ch’altra cosa desse briga, che la notturna tenebra, ad ir suso; quella col nonpoder la voglia intriga.
L'ispettore chiamato comparve. Un barbiere, all'istante. Fate radere fino al sangue questi due galuppi e metteteli in segreta, a digiuno. Andate! soggiunse egli poi allungando un calcio alle spalle dei due disgraziati giovanotti, pallidi come due statue d'avorio. Dopo ciò, come se nulla avesse fatto, Campobasso si fregò le mani, si riassise e disse a Don Diego: Avvicinati.
Il giudice Marini ritornò a baciare la mano di monsignore coll'entusiasmo della riconoscenza anticipata, poi riprese il suo cammino retrogrado, finchè fu uscito dalla porta del salotto. In anticamera sorrise al cameriere, che lo aveva introdotto, e nello scendere per le scale si fregò le mani, pensando: Ecco un mezzo scudo bene speso. Il posto di assessore questa volta è assicurato. Per salvarlo.
E 'l buon Sordello in terra frego` 'l dito, dicendo: <<Vedi? sola questa riga non varcheresti dopo 'l sol partito: non pero` ch'altra cosa desse briga, che la notturna tenebra, ad ir suso; quella col nonpoder la voglia intriga. Ben si poria con lei tornare in giuso e passeggiar la costa intorno errando, mentre che l'orizzonte il di` tien chiuso>>.
Ma, dice, annamo, nun avé' pavura: Ce venni a caccia pe' la Cannelora. E annamo. Peppe mio, che fregatura! Stassimo pe' la macchia un frego d'ora. Sotto a le Capannelle de Marino Trovassimo 'na fila de carretti, Che veniveno a Roma a port
Il signor Galli cercò subito il giornale, lesse il dispaccio ansiosamente, febbrilmente. Bisognava provvedere subito! subito! subito! Il Kloss, si fregò le mani, con un saltetto.
Ella si chiuse nel suo atelier e si lasciò cadere sur un divano, ove si assopì. Il suo polso batteva quasi avesse avuto la febbre. Svegliandosi un'ora più tardi, molto più calma, Regina si fregò gli occhi come per cacciarne il sonno dai tristi sogni. Sollevossi sul cubito, sorridendo.
Non mente, no, quel bollore guerresco che gli trapela dal viso; l'una è la casta Diana, l'altro il bellicoso Marte. E così dicendo si fregò le mani contento di avere sfoggiato questo gran pezzo di erudizione mitologica. Sono creature che prometton bene, replicò la dama.
Sì, fu un capriccio fuggevole; non essere pessimista. Ma Rosalia n'ebbe un grande dispiacere; vennero pianti, scene... Bah! Come ti dico. Rosalia se ne fuggì da sua madre... Fece benissimo. Malissimo, dico io. Una moglie non abbandona mai il marito. Infine, io con la mia eloquenza, la persuasi a perdonargli, a dare un frego su quel debito... Voi, pap
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