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Aggiornato: 27 maggio 2025


Ieri notte a Milano agitavo il ventaglio rabbiosamente da lacerarlo, oggi a sera, guardando sui monti i lumi accesi, indovinavo i focolari, e senza affatto paura tra la queta famiglia dei boscaioli fingevo un posticino anche per me ad ascoltare le vecchie istorie delle valli.

Non gli dicevo nulla e fingevo di sorridere sotto la pioggia dei versi che mi picchiavano il cervello, perchè avevo giurato di non inasprire colui dal quale non potevo disgiungermi; ma nel silenzio infuriavo e gli andavo sopra con le verghe a fargli sanguinare le carni.

Ogni giorno all'uscire dalla stanzetta piena di sole, fingevo di scordarmi della sua offerta, per sentire subitamente la vocina di lui, balbettante: Vulite 'o vasillo? Vulite 'o vasillo? Gli aveva promesso di recarmi a vederlo due tre volte nella settimana; lo aveva promesso anche a Fortunata. Cominciato novembre, dovetti abbandonare i miei studi di mare e il vicolo Giganti.

Bel rispetto! Fingevo di non accorgermene per riguardo a quel pover uomo di tuo padre. Eh. Sorriso amaro. Ma ora che hai osato sospettarmi, voglio che si vada in fondo. Luce, luce. No, mamm

Col tuo biglietto sul cuore, volli entrare nella Chiesa di San Marco a osservare le sculture antiche e fingevo d'essere a Venezia, poi sono andato al Duomo.

Talvolta ella diceva: Perché non dormi anche tu qui, con me? Tu non dormi mai! E voleva che io posassi la testa sul suo guanciale. Dormiamo dunque. Io fingevo di addormentarmi, per darle il buon esempio. Quando riaprivo gli occhi, incontravo i suoi occhi sbarrati che mi guardavano. E bene? esclamavo. Che fai? E tu? rispondeva ella.

Egli chiese a che ora partisse il primo treno, disse che si portasse giù la sua valigia, e avvoltosi nel mantello venne qui e si sedette su questa sedia ad aspettare che i cavalli fossero attaccati all'omnibus. Io stava a quel tavolo, scrivendo, e fingevo di non guardarlo, ma l'osservavo di soppiatto, e lo vidi battersi due o tre volte la fronte e pronunziare a bassa voce delle parole strane.

Egli mi guardava lungamente... io fingevo di non vederlo, e lo facevo aspettare un bel pezzo... poi alzavo la testa con aria indifferente e gli davo un'occhiata. Poi le occhiate divennero più frequenti... e più lunghe.... Tutte compagne!... dissi fra me, ed essa continuò: Finalmente un giorno mi disse ch'io l'avevo sedotto!... Ma che!... vi parlate dunque attraverso la strada?...

Parola Del Giorno

rincrudisse

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