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Aggiornato: 15 giugno 2025
La legatura non doveva essere antica, poichè la coperta era rigida e tesa; ma il colore giallastro, la superficie levigata, oleosa, lucente, dimostravano l'uso assiduo che doveva aver fatto di quel libro il suo possessore. Aloise guardò trasognato il volume, e dal volume alzò gli occhi a guardare il duca di Feira, in atto d'interrogazione.
Il duca di Feira non si provò a confortarlo, non disse parola; anch'egli era commosso, e due grosse lagrime gli rigavano le guance.
Ecco un bel programma, Aloise; diceva il duca di Feira, cogliendo la palla al balzo, mentre sul terrazzino del primo albergo di Smirne il giovine Montalto dava gli ultimi tocchi al suo disegno di rinnovamento orientale; ed è qui la tua vocazione. Vedendo così largo e così lontano, tu non vorrai gi
Eccovi un altro segreto; ma questo lo indovinerete voi stesso tra breve. Ragioniamo un tratto, e sedete senza timore. Sono più forte di voi; posso stritolarvi con queste mani, ma non abuserò della mia forza. Così dicendo il duca di Feira si assise egli stesso, ma in guisa da aver gli occhi verso l'entrata del salotto. Avete vinto; bufonchiò il gesuita. Che volete ancora da me?
Il segreto era noto a Lorenzo come al duca di Feira, e bastava; lo avevano trapelato Aloise, l'Assereto e il Giuliani: ma essi, da quei compìti cavalieri che erano, fingevano di non saper nulla; il Pietrasanta e il dottor Mattei lo ignoravano affatto.
Se in quel punto gli avessero detto: tu ti butterai da una finestra egli avrebbe risposto: può darsi, purchè sfracellandomi il capo, io possa distruggere la coscienza di me medesimo, la mia rabbia, la vergogna della sconfitta, il dubbio che mi tormenta. Perchè c'era anche un dubbio, un orribile dubbio che gli avevano soffiato nel cuore le ultime parole del duca di Feira.
A quell'atto, l'uscio della camera da letto, che era socchiuso, si aperse, ed una voce severa disse ad Aloise, che s'era voltato rapidamente all'improvviso rumore: Fermatevi, signor di Montalto; voi non avete il diritto di uccidervi. Come le armi di Bonaventura servissero al duca di Feira
Da quanto tempo? Da stamattina. Siete forestiero? chiese Bonaventura, che aveva notato l'accento esotico del servo. Sissignore. E in che casa servivate, prima di venir qua? In casa di Sua Eccellenza il duca di Feira.
Lo saprete tra poco. Così dicendo, il duca di Feira si fece pallido in volto, come chi sia per uscir fuori dei sensi. In pari tempo sentì mancarsi le forze, e s'aggrappò vacillante alla spalliera d'una scranna, su cui venne, con un supremo sforzo, a cadere. Un senso di alta piet
È salvo! è salvo! diceva a sè stesso il duca di Feira, lasciando quella medesima sera le rive dello Scamandro. Ed ora, per compir l'opera, bisogner
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