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Aggiornato: 6 luglio 2025
¹⁰² Liban., I, 558, 1 sg. Durante questi mesi di incertezza, passati a Vienna, Giuliano tenne una condotta religiosa che gli è attribuita a colpa grave, come un atto di pretta impostura. Egli era ancora esitante sul momento opportuno di accendere la guerra civile, ma la riteneva ormai inevitabile. Era, dunque, naturale che cercasse di avere, intorno a sè, il maggior numero di fautori, di non crearsi dei nemici che lo disturbassero nella preparazione dell’impresa. Ora, Giuliano, come noi sappiamo, era, gi
Evidente segno del progresso! ma zitto, sentiamo la deliberazione delle bestie ragionevoli. Tocca a me a parlare per.... urlò con voce stentorea il capitano Grongo; e siccome tale esclamazione fu seguita dallo schiamazzo affermativo di tutti i di lui fautori, l'opposta fazione credè utile compiacerlo.
Le Eccellenze della Guerra e degli Interni, che parteggiavano per l'autocrate d'Antibo, applaudirono e disser: «Brava!». Le Eccellenze degli Esteri e della Grazia e Giustizia, che tenevano pel monarca d'Introibo, sclamarono: «Evviva!». Gli Eccellentissimi delle Finanze e dei Lavori pubblici, fautori del despota d'Exibo, soggiunsero: «Ottimamente!». Ed i capi de' Dicasteri dell'Istruzion Pubblica, di Agricoltura, e Commercio e della Marina, i quali non si erano addetti ancor definitivamente ad alcun proco, riserbandosi la parte più lucrosa dell'arbitro, conchiusero: «A meraviglia!».
Il signor Galli, alla banca non era più il buon uomo del Trenk, uno dei più caldi fautori, senza esservi inscritto, della Lega per la pace, il buon signor Ambrogio, che aveva sempre un sigaro da offrire... e all'occorrenza anche un biglietto da dieci lire da prestare; che guardava la sua giovane mogliettina, tutta sfarzosa e fiera nel suo lusso della domenica, cogli occhi rilucenti di tenerezza, di ammirazione; che soffiava un'ora nella minestra del piccino per raffreddarla, sempre paziente, affettuoso anche quando il marmocchio strillava, s'impuntigliava, versava il vino sulla tovaglia.... No, non era più il signor Galli!
Alessandro, pertanto, riuniva un concilio dal quale solennemente faceva destituire Ario e i suoi fautori, e mandava a tutti i vescovi della cristianit
Te ne lavi le mani? Sfido io. Non entro mai in ciò che non mi tocca. I fautori di Quinzani non avranno di questi scrupoli. Avrebbero torto a non averne. Ma Quinzani ha più tatto; non sar
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