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Aggiornato: 22 giugno 2025
Erminia nudriva verso Flavio troppa stima perchè potesse crederlo capace d'una bassezza; aveva avuto da lui troppo grandi prove d'amor puro, disinteressato, santo, per contaminare la sua memoria coll'ombra d'un sospetto.
Dopo un istante di silenzio Erminia aggiunse con visibile impazienza. Infine, o signore, posso sapere lo scopo della sua visita?
Sì, bisognerebbe morire, perchè mi sentirei privo d'aria, di luce, di stelle, di cielo... Lasciatemi... Ma prima dite che mi amate... oh Erminia! non è vero che tu comprendi il fremito di quest'anima mia, che tu non sei senza piet
Mi permetta adunque che io mi presenti da me stesso in mancanza di persone all'uopo incaricate. Signorina, io sono il maggiordomo segretario dell'illustrissimo signor conte nostro padrone! Erminia s'inchinò e disse: In che cosa io posso servire il signor maggiordomo segretario? Un po' per volta.
In questo punto una capinera venne a posarsi sul ramo d'un albero ed empì l'aria de' suoi gorgheggi. Erminia parve ridestarsi a quegli accenti che armonizzavano tanto colla mestizia del suo cuore e cercava dello sguardo il vago augelletto.
Malgrado il suo ingenuo orgoglio egli non aveva mai osato sollevare gli occhi sino in volto ad Erminia. Erminia con quella sua candida bellezza, con quella soave modestia, con quel piglio delicato e civile gli incuteva troppo rispetto e venerazione perchè potesse formar dei progetti su di lei.
Ma adagio però e con prudenza. E Nicodemo con quella fiducia in sè stesso che hanno tutti gli sciocchi salì nella cameretta di Erminia. La bella giovinetta sempre sofferente stava seduta al tavolino beandosi nella lettura di quei versi soavissimi che Petrarca scrisse nel suo Canzoniere.
Erminia ha qualche cura segreta, esclamava la portinaja, qualche cosa che le turba la pace del cuore, che le allontana il sonno, che le consuma lentamente la vita. Guarda come si è fatta brutta in questi giorni, com'è impallidita! È un male che ha portato dal collegio, è la continuazione di quella malinconia sulla cui causa noi ci siamo tutti ingannati. Ma che malinconia, è suo carattere!
Senti adunque, continuava il Pipélé accarezzando le mani di sua moglie, tu sai bene che Erminia oramai ha diciott'anni, è proprio nel fiore della sua gioventù; è nostra figlia e quindi è robusta, ardente, perchè tale il ceppo, tali i rami, dice il proverbio. Dunque una fanciulla della sua et
Fra le altre cose raccontava Battistone pare che questa sora Erminia i calzoni voglia portarli lei. Comanda a bacchetta, si fa accompagnare alla messa cantata, vuole che per le dieci l'ometto sia in casa.... È stato un asinaccio.... commentava don Procolo.
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