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Fabio non seppe allora reprimere un moto di dispetto e stava per uscire senza accostarsi a nessuno, quando il Peronelli, redattore del Fieramosca, e il Sorani, corrispondente della Gazzetta Milanese, due giornalisti con i quali stava di consueto, gli fecero cenno di rimanere. Dunque è andato tutto bene? domandava il Sorani a Fabio.

Ma egli non si sgomentò, il nostro Giuliani: insieme colla malleveria gli crebbe l'ardimento. Domandava consiglio ai notturni colleghi, ma solo quando aveva cominciato a fare, e allora otteneva facilmente quella dispensa che in istile forense è detta sanatoria, e bill d'indennit

Ad ogni voltarsi di Damiano sulla stoia, si sentiva la sua voce sommessa che domandava dall’altro canto della stanza: «Che hai, figlio del cielo? Non puoi dormire? Vuoi tu qualche cosa? La mia casa è tua. Sia con te il grande Spirito; allontani il mal occhio da te» ed altre cosette ugualmente graziose, ugualmente piacevoli.

PLUTARCO, Vita di Temistocle. Il Visconte di Chateaubriand nelle sue Memorie, t.I. p. 290, scrive: «Quando un uomo domandava la ospitalit

Mia madre, a intervalli, veniva a prender parte alla conversazione. E non si annoia in quel paesetto di confine? domandava a Bissi.

La preoccupazione dello spirito alterava l'espressione della mia fisonomia, facendomi corrugare la fronte, e togliendo alle mie labbra la caratteristica del lieve, bonario sorriso che lo scultore era riuscito a rendere, con molto stento, nell'opera sua. Che cosa hai? mi domandava. Muoviti, parla; non prendere quest'aria mutriona che ti disdice!

Il signore cerca della marchesa Giulia o della marchesa Lucia?... domandava un coso lungo, secco, in livrea, ad un giovanotto elegante, un bel giovanotto, nell'anticamera del palazzo Tolosana. Cerco della marchesa.... e qui ci pensò sopra: Cerco della marchesa Lucia disse poi, quando si credè sicuro del fatto suo.

Sei contento? gli domandava talvolta il sagrestano che lo aveva allogato presso il signor Decano. Contentissimo! Non osava di dire che si annoiava mortalmente, specie la sera quando il signor Decano, fatto un giro d'ispezione assieme con lui per le stanze e gli stanzini, si metteva a letto di buon'ora, e voleva che andasse a letto anche Cardello.

Come sei buono, Damiano! gli bisbigliava Fior d'oro. Sfido io! rispondeva egli, con quel suo piglio che volentieri girava al comico. Son buono, perchè sono felice. E sono felice.... Perchè? domandava lei, con accento di cara malizia. Perchè.... ripigliava Damiano, girando un po' largo, per voglia di ridere. Perchè ci ho la mia Gioiosa Guardia che amo tanto....

Che hai? Che hai? ella domandava, nei primi momenti del loro amore, sentendo la sofferenza del suo silenzio.