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Aggiornato: 14 luglio 2025
Dolores non era una beghina, anzi piuttosto spregiudicata, e siccome m'avea dato tante prove di corrispondere all'immenso mio affetto, io non dubitava d'aver influito a sottrarla al diabolico contatto del prete.
Clara Dolores doveva ricevere i suoi amici così, in un salotto in cui i quadri erano appoggiati a piè del muro, invece di pender dalle pareti, e le poltrone eran coperte di vecchie stoffe accatastate; prendeva e offriva il tè sopra un angolo di tavolino, accoglieva insieme un'amica e il tappezziere e lo stipettaio e il decoratore. Bruno sbuffava; ella rideva noncurante.
Le dirò ciò che tu mi hai detto; la pregherò d'essere forte come sarò forte io. Ah, bambino, e cadrete nelle braccia l'una dell'altro! esclamò Clara Dolores. Quindi seguitò, inesorabile: No, neppure un'ora, neppure un minuto!
Come dire che Duccio Massenti era l'amante di Clara Dolores? Con qual diritto svelava ella l'intimo segreto d'una donna che non era stata per lei se non gentile? Chi l'assicurava che sua madre, facile a chiacchierare, non avrebbe portato attorno la colpa di Clara Dolores per farsi compiangere, come gi
Estebano meditò; poi disse: Sorella, la gloria non e altro che un grande amore diffuso su molti popoli e su molti secoli; ma l'amore è una soave gloria condensata in un cuore solo e in un'ora sola. È più bello l'amore: Mejor es penar Sufriendo dolores Que estar sin amores.
Ma ella era lontana da lui; e al professore Salapolli pareva che la contessa non fosse più tanto spaventata dall'idea dei cattivi esempii e dei grandi modelli di sarcasmo che stavano sotto gli occhi di Bruno a Parigi. Eran passati i tempi in cui Clara Dolores sguinzagliava avvocati e sciupava lettere e telegrammi e carta bollata per avere seco il figlio.
Duccio e Clara Dolores s'eran dato convegno a Sonnenberg, e di l
Ma un giorno la contessa Clara Dolores scosse il capo. Ella aveva da tempo rinunziato ai piaceri del mondo per stare a fianco del figliuolo, a cui prodigava un tesoro di materna sollecitudine. E scosse il capo, e rispose: Voi mi fate paura, caro amico. La gloria e il genio non hanno dato mai, a chi doveva portarne il peso, se non dolore.
Ma giunti a Milano, Brunello s'era dichiarato contento del lavoro compiuto dal suo vecchio maestro, e la contessa Clara Dolores aveva espresso la più viva disapprovazione per il lavoro compiuto dalla governante.
Clara Dolores non scriveva mai: telegrafava, per la citt
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