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Aissa mi strinse forte forte la mano; parve che a furia di baci volesse divorare la crocellina: si sforzò di richiamare sulle labbra un sorriso e gli occhi invece le si empirono di lacrime, proferì mestamente: a rivederci, chinò il capo, sembrò addormentarsi, e si addormentò difatti per non destarsi mai più.

Ed ha», questa lupa, «natura malvagia e ria, Che mai non empie la bramosa voglia» del divorare, «Ma dopo il pasto ha piú fame che pria». Vuole Virgilio per queste parole rimuovere un pensier vano, il quale potrebbe cadere nell'autore, dicendo: Quantunque questa bestia sia bramosa e abbia la fame grande, egli potrá avvenire che ella prenderá alcuno animale e pascerassi, e, pasciuta, mi lascerá andare dove io disidero; il qual avviso si rimuove per quelle parole: «E dopo il pasto ha piú fame che pria».

Di cibo non ci era da parlarne, e noi si aveva un appetito numero uno; una sola botteguccia era aperta, ma anche in questa non si trovavano che pochi pezzucci di pane; li dividemmo da buoni fratelli, ma appena si cominciavano a divorare, eccoti di nuovo l'ordine d'immediata partenza.

Che dispiacer si trova uguale a quello che di trovarsi in una tavola abondante e ben fornita di vivande e di vini eccellentissimi, poi aver un corpo picciolo e non poter divorare? ché tanta è la rabbia e la disperazione, che vorrei allora con un coltello forarmi la pancia per poterlo cavar fuori e tornare a riempirlo.

Fermo, fermo! gridò Gian Aloise. Anzi torniamo indietro, fino a quel verbo divorare, che non sar

Ma il povero giovane non vedeva nulla, e stava voltato così per divorare le sue lagrime senza farsi scorgere. Era una precauzione superflua. Vicenzino guardava nel vuoto, nell'ideale; non si accorse di quella disperazione, e, con un filo di voce, chiamò: Vincenzo!

Egli era un bel capitano, felice del proprio grado, ricco, con una moglie florida, un bambino incantevole, senza un dubbio dell'avvenire e un rimpianto del passato. Suo padre, la sola persona che avrebbe potuto intorbidargli l'esistenza, era morto senza riuscire nemmeno a divorare tutto il proprio patrimonio.

Il giovane stette un istante a divorare con gli occhi quella figura seducente, poi a un tratto, senza considerar bene quel che facesse, come seguendo l'impulso d'un istinto, corse a serrar l'uscio, e vi restò vicino, appoggiato alla parete: ascoltava con un dito tra le labbra, rattenendo il respiro. Pareva che il cuore gli volesse saltar fuori dal petto.

Un sogghigno beffardo, simile a quello di una iena che si dispone a divorare la preda, contorse le labbra del terribile Profeta. Sei certo di non saperlo? chiese. Ma perchè tale domanda? Spiegati, Ahmed. Perchè sei così agitato? La tua coscienza non è tranquilla, Abd-el-Kerim. Non è vero! T'inganni!

"Guglielmo! tu sei vecchio, e fiacche hai le mascelle, Ed ingollar potresti brodose minestrelle, Ed hai mangiato un'oca con l'ossa, e il becco intero? O Babbo, com'hai fatto? oh spiegami il mistero!" "Un studiai le leggi" il Babbo allor gli disse, "Ed ebbi con mia moglie sempre querele e risse, Ciò dètte alle ganasce tal forza muscolare Che ormai potrei con l'oca la moglie divorare."