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Aggiornato: 23 giugno 2025
Io vidi piu` di mille in su le porte da ciel piovuti, che stizzosamente dicean: <<Chi e` costui che sanza morte va per lo regno de la morta gente?>>. E 'l savio mio maestro fece segno di voler lor parlar segretamente. Allor chiusero un poco il gran disdegno, e disser: <<Vien tu solo, e quei sen vada, che si` ardito intro` per questo regno.
Io vidi più di mille in su le porte da ciel piovuti, che stizzosamente dicean: «Chi è costui che sanza morte va per lo regno de la morta gente?». E ’l savio mio maestro fece segno di voler lor parlar segretamente. Allor chiusero un poco il gran disdegno e disser: «Vien tu solo, e quei sen vada che sì ardito intrò per questo regno.
Disser: <<Fa che le viste non risparmi; posto t'avem dinanzi a li smeraldi ond'Amor gia` ti trasse le sue armi>>. Mille disiri piu` che fiamma caldi strinsermi li occhi a li occhi rilucenti, che pur sopra 'l grifone stavan saldi. Come in lo specchio il sol, non altrimenti la doppia fiera dentro vi raggiava, or con altri, or con altri reggimenti.
Quando fuor giunti, assai con l’occhio bieco mi rimiraron sanza far parola; poi si volsero in sé, e dicean seco: «Costui par vivo a l’atto de la gola; e s’e’ son morti, per qual privilegio vanno scoperti de la grave stola?». Poi disser me: «O Tosco, ch’al collegio de l’ipocriti tristi se’ venuto, dir chi tu se’ non avere in dispregio».
Io vidi più di mille in su le porte da ciel piovuti, che stizzosamente dicean: «Chi è costui che sanza morte va per lo regno de la morta gente?». E ’l savio mio maestro fece segno di voler lor parlar segretamente. Allor chiusero un poco il gran disdegno e disser: «Vien tu solo, e quei sen vada che sì ardito intrò per questo regno.
Un'udienza del governatore? disser molti ad una voce maravigliando e guardandosi l'un l'altro a vicenda. Me ne rincresce, cara signora, disse allora il vecchio caporale, ma ciò vi sar
Disciolto il vago sogno, esco pei campi sotto la neve e nella nebbia occulti, quasi occulto a me stesso o a me sol noto quanto basta per dir: son un che piango, Per il nudo deserto in ordin mesto mi seguono, lasciando dietro un solco di tristezza nel pian candido, i morti pensieri della vita e quei che all'alba del primo gioco giovanil sereni nunzi di glorie e fantasie di pace all'innocente cor disser le prime insidie e quelli che al maturo senso schiusero il mito delle eterne cose. E seguon lagrimando, angeli vinti nella breve battaglia intorno al vinto lor signore, le rotte ali strisciando alle ruvide spine. Escono al pianto nostro dalla socchiusa urna del Tempo l'Ore cadute, che passar nel regno della mia vita luminose o brune, e ognuna a ricordar alza la voce quel che gi
Gli ordini precisi dati ad Annetta da Emilia, di tacere, cioè, sull'occorso, non produssero verun effetto. Il soggetto del di lei terrore aveva sparso un allarme così vivo tra la servitù, che tutti affermavano allora di aver sentito nel castello i rumori più straordinari. Il conte ne fu ben presto informato, e gli disser che la parte del nord era indubbitatamente frequentata dagli spiriti.
Poi l'addentar con piu` di cento raffi, disser: <<Coverto convien che qui balli, si` che, se puoi, nascosamente accaffi>>. Non altrimenti i cuoci a' lor vassalli fanno attuffare in mezzo la caldaia la carne con li uncin, perche' non galli. Lo buon maestro <<Accio` che non si paia che tu ci sia>>, mi disse, <<giu` t'acquatta dopo uno scheggio, ch'alcun schermo t'aia;
ambo le man per lo dolor mi morsi; ed ei, pensando ch'io 'l fessi per voglia di manicar, di subito levorsi e disser: "Padre, assai ci fia men doglia se tu mangi di noi: tu ne vestisti queste misere carni, e tu le spoglia". Queta'mi allor per non farli piu` tristi; lo di` e l'altro stemmo tutti muti; ahi dura terra, perche' non t'apristi?
Parola Del Giorno
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