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E per mostrarti subito l'indirizzo di questa diplomazia domestica ti dirò, che deve ispirarsi tutta quanta al più santo dei precetti fondamentali del Vangelo, corretto però e migliorato: Il Vangelo dice: Amerai il prossimo come te stesso. E la moglie deve dire: Amerai tuo marito più di te stessa.

Massimo, in frequenti contatti cogli uomini e colle cose, dopo aver viaggiato le quattro vie del mondo e preso parte ai delicati intrighi della diplomazia, tornava a casa dopo dodici anni d'assenza, un po' meglio dotato di quella esperienza che insegna a compatire negli altri anche stesso.

Un console italiano, rappresentante la nostra diplomazia in una delle principalissime citt

Elleno predicherebbero i diritti della donna, per entrare in Parlamento e reggere un ministero. Io, io sono, tutto al più, una civetta soppannata di un abbozzo di artista. La diplomazia

Ho detto: Danke, che fa lo stesso. È tedesco eh? Non intendo il tedesco. Non intendete il tedesco? Affatto. Non intendete il tedesco? Ma no. Me ne vergogno, se vi piace, ma non l'ho studiato. Agli esami per entrare in diplomazia non si richiedeva ai miei tempi che il francese e l'inglese, ma di tedesco, lo confesso, non so una parola. Cioè dico male. Ah!

E tutto un popolo dietro lui si mise: e dalla gioventù universitaria, dalle officine, dai campi, dal commercio, dalle schiere volontarie del 1860 e del 1866 proruppe, eco formidabile, il plebiscito degli italiani, che gli si stringevano intorno, anelanti a consacrare nella eterna Roma il nuovo patto della patria una e redenta. Invano la diplomazia tentò sbarrare la via alla crociata garibaldina.

Non mi pare che voglia darvi ragione; mormorò il padre Tranquillo all'orecchio del padre Restituto. Diplomazia! diplomazia! rispose il padre Restituto, crollando la testa, in atto di uomo che la sa lunga. Queste arti son note. Del resto, se non è andato il priore incontro al padrino, il padrino può ancora andarci lui, incontro al priore. Neanche qui il fatto diede ragione al padre Restituto.

Non intendo farvi attraversare tutta la storia di un secolo; ma l'incidente che venne a determinare questo nuovo progresso verso la fratellanza universale vuol essere accennato come una terribile minaccia alla diplomazia incongruente ed egoista. I popoli latini erano prossimi a fondersi. Convenuti i patti, accettati in massima dalle singole parti.

Erano giorni quelli nei quali gli affetti sgorgavano singolarmente rapidi e schietti fra i seguaci della bandiera. Non v'era menzogna tra noi; il vero sfavillava, sereno e limpido, dal simbolo che aveva sostituito Dio al papa, il Popolo all'aristocrazia di un clero incredulo, inetto, corrotto; e nella luce di quel vero l'anime buone si ravvisavano, imparavano a conoscersi ed amarsi più facilmente. Fra noi non era diplomazia. Quando il nome d'Italia suonava sulle nostre labbra, volea dire Italia davvero; non una Italia del Centro o del Nord. Quando dicevamo libert

Noi crediamo nell'iniziativa del popolo d'Italia: voi la temete, e vi studiate di allontanarla. Voi sperate l'accrescimento sognato, dalla diplomazia, dal favore dei Governi Europei. Ogni iniziativa v'è dunque contesa, e voi non potete porgere alla Nazione opportunit