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Aggiornato: 26 giugno 2025
Quei cinque lasagnoni, com'egli spesso usava chiamarli, con dimestichezza punto piacevole a loro, si domandavano, Tuccio di Credi, Lippo del Calzaiuolo, Parri della Quercia, Cristoforo Granacci e Angiolino Lorenzetti, soprannominato il Chiacchiera.
Il ritorno dei Torre Vivaldi a Genova fu salutato come un fatto di rilievo. La donna, vissuta nella solitudine del convento, era a mala pena conosciuta di nome; però la sua sfolgorante bellezza, circondata da tutti gli agi del suo grande stato, destò l'ammirazione universale, nè più nè manco di una cometa sopraggiunta d'improvviso nel nostro sistema planetario. Tutti fecero a gara per avvicinarsi alla bella Giunone dell'Olimpo ligustico, e beati gli Dei e semidei, ai quali lo stato loro, i titoli sonanti e la larghezza del censo, consentivano di starle vicini ed entrare in dimestichezza col fortunato Giove. Il quale lasciava ammirare, lasciava corrersi la gente dattorno; accoglieva tutti, faceva buon viso ai giovani, come ai maturi. Più tardi ci occorrer
Quell'amore, cresciuto nella dimestichezza del vicinato, dispiacque ai parenti del giovane, e la ruggine che ne seguì tra le due famiglie portò per conseguenza uno sgombero, che era anche consigliato alla vecchia signora Szeleny da ragioni di economia domestica.
Capitano! chiamò il Vicario, e il Bargello gli si accostò con certa ossequiosa dimestichezza. Capitano! gli domandò il Vicario sommesso nell'orecchio avete badato ad ammanettarlo con sicurezza? Il Bargello spinse in avanti la mascella inferiore; e alzato il labbro di sotto, parve, mercè cotesto atto, che volesse dire: Ce ne fosse!
ISABELLA. Ècci nissun costí fuora? LELIA. Non si vede anima nata. CRIVELLO. Che diavol vòl colei? SCATIZZA. Questa dimestichezza è troppa. CRIVELLO. Sta' a vedere. ISABELLA. Udite una parola. CRIVELLO. Costor s'accostan molto. SCATIZZA. Che sí! che sí! ISABELLA. Sapete? Vorrei... LELIA. Che vorreste? ISABELLA. Vorrei... Accostatevi. SCATIZZA. Accostati, salvaticaccio!
E in quel punto egli certamente pensò che quei due sopraggiunti non erano assassini di strada, che alla più trista si era a numero pari, e che, finalmente, in paese nuovo e nemico, la prudenza non era mai troppa, nè mai gli avrebbe nociuto un pochino di calma. Dopo tutto, che ne sapeva egli? Poteva anch'essere usanza patriarcale di quei popoli, di trattare con tanta dimestichezza la gente.
Era quella la prima volta che Lorenzo parlava a Maria di un'altra donna, e le dava in qualche modo contezza di ciò che egli faceva fuori di casa. Chi era la signora del palchetto, accanto alla quale stava seduto Lorenzo? Che dimestichezza era quella, di cui Lorenzo non le aveva mai fatto parola? E perchè, poi, ricordando quella signora, egli metteva fuori tanta amarezza di accento?
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