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Questi observano la doctrina, la quale tu sai che al principio della vita tua ti fu data da la Veritá mia, dimandando tu con grande desiderio di volere venire a perfecta puritá.

Questo cognoscimento do non perché venga a disperazione, ma perché venga a perfecto cognoscimento di e a vergogna del difecto suo con esperanza; acciò che con la vergogna e cognoscimento sconti de' difecti suoi e plachi l'ira mia, dimandando umilmente misericordia.

FILASTORGO. Son giá fastidito d'andar dimandando, e dubito se non l'incontro a caso, di non averlo a ritrovar giamai; e in cosí populosa cittá è appunto l'andar cercando lui come un ago nella paglia. Andiamcene su, madre. SENNIA. Andiamo, ma questo forestiero che or mi par gionto in Napoli, figlio, non ti muove gli occhi da dosso. FILASTORGO. O Lampridio, figliuolo carissimo, Iddio ti salvi!

Discesero, ed un di costoro si avvicinò allo sportello per pigliare gli ordini del padrone. Questi disse un motto, ed il valletto andò a suonare al cancello, dimandando al portinaio se mistress Grown fosse in casa.

se ciò non fosse, ch’a memoria m’ebbe Pier Pettinaio in sue sante orazioni, a cui di me per caritate increbbe. Ma tu chi se’, che nostre condizioni vai dimandando, e porti li occhi sciolti, com’ io credo, e spirando ragioni?». «Li occhi», diss’ io, «mi fieno ancor qui tolti, ma picciol tempo, ché poca è l’offesa fatta per esser con invidia vòlti.

Lo mio maestro e io soli amendue suso andavamo; e io pensai, andando, prode acquistar ne le parole sue; e dirizza’mi a lui dimandando: «Che volse dir lo spirto di Romagna, e ‘divieto’ e ‘consorte’ menzionando?». Per ch’elli a me: «Di sua maggior magagna conosce il danno; e però non s’ammiri se ne riprende perché men si piagna.

Io senza prender fiato o riposarmi, a scavezzacollo son qui venuto per lo desiderio c'ho di vederlo e che egli medesimamente deve tener di veder me: andrò dimandando per saperne qualche novella. TRASILOGO. Caminando di su e di giú siamo ornai stanchi. Sará bisogno all'ultimo di ricorrere al Truffa, ch'io non saprei a chi piú sottil barro di lui commettere il fatto in mano.

mi diè, dimandando, per la cruna del mio disio, che pur con la speranza si fece la mia sete men digiuna. Quei cominciò: «Cosa non è che sanza ordine senta la religïone de la montagna, o che sia fuor d’usanza. Libero è qui da ogne alterazione: di quel che ’l ciel da in riceve esser ci puote, e non d’altro, cagione.

Ma tu chi se', che nostre condizioni vai dimandando, e porti li occhi sciolti, si` com'io credo, e spirando ragioni?>>. <<Li occhi>>, diss'io, <<mi fieno ancor qui tolti, ma picciol tempo, che' poca e` l'offesa fatta per esser con invidia volti. Troppa e` piu` la paura ond'e` sospesa l'anima mia del tormento di sotto, che gia` lo 'ncarco di la` giu` mi pesa>>.

Silvia fu la prima a rompere il silenzio, dimandando con titubanza a Giulia: "E Manlio, ove l'avete lasciato?". "Manlio, ripose la bella inglese ; trovasi col Solitario e l'ho lasciato in florida salute colla promessa di recargli presto notizie vostre". "E qual è l'opinione del Solitario circa alle cose di Roma?" chiese Attilio.