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Aggiornato: 29 maggio 2025
TRINCA. Per secreta volontá di chi può il tutto, quel caso disturbator delle nostre felicitá or s'è rivolto in accommodar le nostre difficoltá; e possiam dir che siate morti e ravvivati in un punto. EROTICO. Trinca, ancor che la tua allegrezza vera non l'estimi, pur godo nell'imaginazione delle tue parole. TRINCA. Vi prometto far ambiduoi contenti. EROTICO. Troppo prometti.
Sente egli la difficoltá dell'impresa, ed è quasi smarrito innanzi all'altezza del soggetto: chiama in soccorso Apollo e Calliope, manda un'apostrofe calda alla Fortuna; nessuno risponde. Finalmente gli appare la Provvidenza; gli fa da guida e da maestra, e lo introduce ella nel palazzo della Fortuna.
E non possiamo noi sapere accertata misura di queste cose cosí importanti? Io rispondo di no; e se cercheremo le misure d'altre cose, come sono le lunghezze de' piedi, braccia, passi, miglia ed altri, troveremo le stesse difficoltá: se ne' pesi, pure lo stesso incontreremo. Ma dunque che si ha da stabilire?
Ivi era succeduta intanto una grandissima novitá; ché, deposto e ridotto a monaco Childerico l'ultimo re merovingio, Pipino figliuolo di Carlo Martello s'era fatto gridar re in campo di marzo a Soissons, in quel medesimo anno 752. E forse il vano Astolfo sperava nelle difficoltá di quelle mutazioni.
GIACOMINO. Io con questo bagio che stampo nelle gote della mia reina, ratifico quella promessa che l'ho fatta d'esser mia sposa e le ne do la fede; e giuro per la sua, piú cara che la mia propria vita, che non lascierò far cosa, per impossibil che sia, per conseguir lei, ché solo l'amor non conosce difficoltá. LIMA. Ecco, v'apro il modo che non può ritrovarsi il migliore.
Queste difficoltá, questi fracassi, questi accidenti grandi da narrarsi, eran per la bizzarra giuochi e spassi, perocché andava dietro a immaginarsi che nelle brutte e ne' talenti bassi la vita cheta sol potesse darsi. Le marmotte diceva di pel tondo non sono buone a tener desto il mondo. Chi ha merito diceva il mondo tiene sempre in discorso e in sé col guardo vòlto.
Né mi si dica che si pagariano per cambi o commutazione di robbe, che l'uno e l'altro è il medesimo, come si è provato: poiché, se è per il cambio, bisogna che o prima o dopo vi siano inviati li contanti; se è la commutazione della robba, similmente la valuta, e li denari che se ne aveano da quella, si compenza con li denari estratti, né in questo vi è difficoltá.
E, se bene tanto questo quanto gli altri non si neghi che non siano difficili da intendersi in sé come si abbino da disponere, conoscendo quel che vi bisogna, non per questo si deve lasciare di cercarli e metterli in essecuzione, dovendo atterrire la difficoltá gli uomini di poco spirito e manco forze, e non chi deve abbondare e abbonda maggiormente di spirito e di forza, come è il prencipe che governa: essendo verissima la proposizione che a colui che vuole e puote non è cosa difficile, e l'altra ancora che non si concede cosa alcuna senza gran travaglio di vita.
Perché, siccome la carestia delle monete minute rende incomodo a tutta la mercatura, per la difficoltá di barattar monete d'oro e d'argento per far certe minute spese o per aggiustar altri pagamenti maggiori, ne' quali entrano spezzamenti; cosí la troppa abbondanza delle monete basse rende scarsezza di quelle d'oro e d'argento.
E benché i piú degli scrittori non soglian notare siffatte difficoltá insuperabili o almeno insuperate nelle loro storie, parve a noi che il renderne conto candidamente potesse conferire ai due scopi nostri, di far capire e ritenere, il meno male possibile, la nostra storia. Corso poco piú che un anno, morí Gregorio XI , e si disputò l'elezione tra dodici cardinali francesi, e quattro italiani.
Parola Del Giorno
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