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Aggiornato: 3 giugno 2025
Se avesse saputo invece che il destino del giovine abate era proprio in mano di tali che pensavano far di lui ciò che nel suo rozzo buon senso egli medesimo antivedeva, non l'avrebbe tenuta in gola, per certo, a costo di romperla del tutto anche con la vedova del suo amico.
E mentre ch'andavamo inver' lo mezzo al quale ogne gravezza si rauna, e io tremava ne l'etterno rezzo; se voler fu o destino o fortuna, non so; ma, passeggiando tra le teste, forte percossi 'l pie` nel viso ad una. Piangendo mi sgrido`: <<Perche' mi peste? se tu non vieni a crescer la vendetta di Montaperti, perche' mi moleste?>>.
24 Ed oltre al mio destino, io ci fui spinta da le parole altrui degne di fede: somma felicit
Francesco Bianca Francesco Raccontatemi tutto quello che è avvenuto in poche ore nel vostro cuoricino. Durante il viaggio, voi volevate vincere, volevate soffocare, non è vero?, quel non so che, dal quale vi sentivate presa per la mia persona. Bianca Sicuro! Francesco Ma era destino! Nel momento di separarci, io vi ho data la mia carta, col mio indirizzo.... Bianca
Che il... destino me ne scampi! gridò il Commendatore, trattenendo per delicato riguardo al suo ospite, un cielo che gi
Egli era in mezzo a quegli schiavi, che maledivano il loro rio destino, auspicavano la rovina di Roma, un novello incendio che l'avesse distrutta tutta nè si fosse arrestato avanti a nessun quartiere, e che coi palazzi e coi templi, avesse incenerito anche Nerone e tutto quel popolo borioso, sanguinario, dominatore, avido di sangue e di morte.
a l’alba di Natale ogni bambino che soffra il tuo destino e mangi pan con lacrime commisto, si sveglier
Per l'effetto della scena, A' tuoi piè, signor, mi getto.... Deh! non volgermi la schiena.... Ti commova il mio dolor.... Innocente fu il duetto... Son qual ero, onesta e pura.... Ci batteva la misura Dell'orchestra il direttor.... È mio destino... E innocenza vanti ancor?.... PRIM. Attestar che il vero ho detto Può l'orchestra tutta quanta L
Di noi, chi più chi meno, tutte abbiamo provato l'ira del destino e possiamo dire pur troppo non esser finite le dure prove per noi, esclamò con un sospiro Rosina che ruppe il silenzio.
E continuava: Non è meglio lasciarci senza spasimi, come due che piegano il capo dinanzi al destino?... Addio, Guido, sii felice... Mi congedi... gi
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