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Aggiornato: 15 luglio 2025


Pensai a Saint-Preux nella stanza di Giulia. Sopra una sedia nell'alcova erano alcuni oggetti di vestiario; alzai la cortina, stesi la mano per rinnovare le follìe dell'amante della Nouvelle Héloïse. Ma in mezzo alle tempeste della mia vita, in cui non mancano avventure, serbai sempre in me qualche cosa di ingenuo, una specie di culto sentimentale dinanzi al pudore d'una donna.

Lucertolo, dopo la notte in cui aveva sorpreso la bella ragazza nel disordine, che scopriva le sue forme seducenti, aveva concepito un'idea: idea, che gli si era sempre più radicata nella mente, dacchè aveva riconosciuto essere stata una favola quella dell'amante, fuggiasco per i tetti.

Se ne sentiva atterrita e sdegnata; l'ardore incontenibile dell'amante le pareva brutale, e certo assai dubbio per il sèguito, quando l'ardore fosse stato soddisfatto e Cesare non avesse saputo mitigarne la vuota fine con un sentimento più puro. Dunque, parlerai, le annunzierai? egli insisteva, baciando; le mani della donna. Le annunzierò.... disse Emilia. Oggi, oggi stesso?

E di repente, sollevò la testa col suo atto risoluto, e offerse il viso ai baci, perdutamente, ebbramente, avvinghiata al petto dell'amante. Tutti i baci scesero sulla bocca di lei, sugli occhi, sui capelli, sulla gola; ella li rese, così assetata di delizie, che non avrebbe resistito al tentativo più audace.

Verso la fine del terzo atto, quando la bella eroina, stanca di lottare, si getta impazzita alla sua volta, e impazzita d'amore, fra le braccia dell'amante gridando hai vinto! con uno slancio, con una espressione così potente da sollevare nel pubblico un urr

Giulia avea letto nell'occhio dell'amante la tempesta del suo cuore e lo sguardo di lei, indovinato da lui solo, placava l'anima vulcanica del Romano. Fra una portata e l'altra, com'è naturale, gli ufficiali stranieri non mancavano d'intavolare discorsi sulle faccende di Roma e della giornata: e come al solito con poco rispetto per il popolo Romano, che erano avvezzi a disprezzare.

Il principe non era punto geloso, ma se lo fosse stato, un rimedio all'innamoramento dell'amante poteva essere condurre la moglie sempre a piedi. Ma lui non ci pensava. Si poteva supporre che i piedi della principessa fossero piccini, ma essa non li mostrava mai. Invece le mani erano lunghe, sottili, con certe unghie rosee e crudeli.

Finalmente, alle reiterate richieste dell'amante, perchè si decidesse a venire da lui, definitivamente, ella ebbe il coraggio di dire questo: E se tu, un giorno, non mi ami più? Io? Ti amerò sempre, diletta. Capisci che non vi è una ragione al mondo, perchè io finisca di amarti.

La luna, che tutta lieta di trascorrere i cieli, non cura se in terra sia maladetto o benedetto il suo raggio, e lo diffonde sul volto dell'amante che accelera col desio l'ora del colloquio di amore, e sul volto del sicario che si slancia dalla tenebra, stende il colpo, e ritorna nella tenebra, manda la sua luce sul castello capuano.

A quest'ultimo partito si attennero Clelia ed Attilio. "Mio! mio!" avea detto Clelia, al racconto d'Irene ed ora che quel suo caro era , ai suoi piedi, beandosi dell'atmosfera benefica che la circondava, adorandola! Perché essa doveva negarsi alle oneste sollecitudini dell'amante? "" disse ella finalmente ad Attilio. ", chiedimi a mia madre e sarò tua per tutta la vita".

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