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Aggiornato: 17 giugno 2025


Le imbandigioni diluviarono, il vino di Cipro riscaldò il cerebro a tutti quanti. I canti e i brindisi eccheggiarono a lungo. I Veneziani cantarono le guerre chiozzotte e la conquista di Costantinopoli e le glorie di Enrico Dandolo.

Era a capo Enrico Dandolo doge, vecchio d'oltre a novant'anni, cieco o poco meno, eppure arditissimo, che aveva presa la croce testé in San Marco. Arrivano dinanzi a Costantinopoli, approdano alla costa d'Asia, varcano il Bosforo, e fugano i vili greci.

Eseguendo la commissione del Senato andai subito co' senatori Guicciardi e Dandolo dal Duca Melzi, il quale ci partecipò l'armistizio, l'abdicazione di Napoleone e l'autorit

Dopo il conte Dandolo, chiesi la parola e mi limitai a poche domande: chiesi pertanto se l'imperatore Napoleone viveva o no, poiché le voci plateali ed il messaggio stesso davano luogo a supporlo morto; se, qualora fosse morto, non esistesse il figlio, re di Roma; se, vivo, Napoleone avesse abdicata la corona per e per la discendenza sua, senza di che il Senato si renderebbe colpevole di fellonia e di ribellione.

Dogava dal 1423, cioè dall'epoca delle ambizioni, delle conquiste, delle glorie di sua patria, Francesco Foscari, il piú glorioso principe che Venezia avesse avuto da Enrico Dandolo in qua. Eppure, fin dal 1445 gli era stato perseguitato, torturato, esiliato il figlio Iacopo, accusato da un vil fuoruscito fiorentino d'aver toccato danari dal Visconti.

Il tuo popolo come il resto dei popoli della penisola, passato sotto le verghe dello straniero, ha perduto la gloriosa impronta di grandezza che lo distingueva ai tempi di Venier e di Dandolo. Come i suoi fratelli si è intisichito d'anima e di corpo e come a loro non gli resta che la millanteria dei tempi passati. Pare impossibile! a qual punto le nazioni sono corrose dal despotismo e dal prete.

Chiesi, dopo Guicciardi, la parola; ma sedendo io nel rango superiore, poiché le sedie stavano in due giri, l'uno piú alto dell'altro, il senatore Dandolo, che era appunto sotto di me nel circolo inferiore, si alzò e parlò con molta eloquenza e saviezza, ragionando sulle tante incongruenze, che di sua natura offriva quello strano progetto appoggiato a nessuna positiva notizia e solo in generale alle urgenti circostanze.

Riunito il Senato, e lettovi il parere della commissione, chi piú di Dandolo che ne fu il relatore, chi piú del vostro presidente, chi piú di me lo difese e lo sostenne? Chi piú di me liberamente espose al Senato gli argomenti tutti, e politici e costituzionali, che ci comandavano imperiosamente la reiezione del terzo articolo del progetto del governo? Chi, se non io, dimostrò l'incostituzionalit

Coloro che in sulle prime si erano mostrati disposti a non fare alcun caso del messaggio del duca di Lodi, si tacquero; ed essendosi abbracciata la proposta del conte Dandolo, si stanziò che la commissione comporrebbesi di sette membri, dei quali ecco i nomi: i conti Dandolo, Guicciardi e Verri, il marchese Castiglioni, e i signori Costabili, Cavriani e Bologna.

Ma il primo tornese veneziano effettivamente esistente è quello di Andrea Dandolo. Passiamo senz'altro alla descrizione di queste monete. Sono piccoli nummi di lega al titolo suindicato, varianti nel peso da k. 2. 3 a k. 3. 2, del diametro di circa m. 0,015. Nel campo del diritto offrono una piccola croce chiusa da un cerchietto oltre cui sta il nome del doge.

Parola Del Giorno

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