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Aggiornato: 2 giugno 2025


cio` che pria mi piacea, allor m'increbbe, e pentuto e confesso mi rendei; ahi miser lasso! e giovato sarebbe. Lo principe d'i novi Farisei, avendo guerra presso a Laterano, e non con Saracin ne' con Giudei, che' ciascun suo nimico era cristiano, e nessun era stato a vincer Acri ne' mercatante in terra di Soldano;

Ne' l'impetrare ispirazion mi valse, con le quali e in sogno e altrimenti lo rivocai; si` poco a lui ne calse! Tanto giu` cadde, che tutti argomenti a la salute sua eran gia` corti, fuor che mostrarli le perdute genti. Per questo visitai l'uscio d'i morti e a colui che l'ha qua su` condotto, li prieghi miei, piangendo, furon porti.

Non scese mai con si` veloce moto foco di spessa nube, quando piove da quel confine che piu` va remoto, com'io vidi calar l'uccel di Giove per l'alber giu`, rompendo de la scorza, non che d'i fiori e de le foglie nove; e feri` 'l carro di tutta sua forza; ond'el piego` come nave in fortuna, vinta da l'onda, or da poggia, or da orza.

Drizza la testa, drizza, e vedi a cui S'aperse agli occhi d'i Teban la terra Per che gridavan tutti: dove rui

Credi per certo che se dentro a l'alvo di questa fiamma stessi ben mille anni, non ti potrebbe far d'un capel calvo. E se tu forse credi ch'io t'inganni, fatti ver lei, e fatti far credenza con le tue mani al lembo d'i tuoi panni. Pon giu` omai, pon giu` ogni temenza; volgiti in qua e vieni: entra sicuro!>>. E io pur fermo e contra coscienza.

ma chi prende sua croce e segue Cristo, ancor mi scusera` di quel ch'io lasso, vedendo in quell'albor balenar Cristo. Di corno in corno e tra la cima e 'l basso si movien lumi, scintillando forte nel congiugnersi insieme e nel trapasso: cosi` si veggion qui diritte e torte, veloci e tarde, rinovando vista, le minuzie d'i corpi, lunghe e corte,

E vidi scendere altre luci dove era il colmo de l'emme, e li` quetarsi cantando, credo, il ben ch'a se' le move. Poi, come nel percuoter d'i ciocchi arsi surgono innumerabili faville, onde li stolti sogliono agurarsi, resurger parver quindi piu` di mille luci e salir, qual assai e qual poco, si` come 'l sol che l'accende sortille;

e 'l mio conforto: <<Perche' pur diffidi?>>, a dir mi comincio` tutto rivolto; <<non credi tu me teco e ch'io ti guidi? Vespero e` gia` cola` dov'e` sepolto lo corpo dentro al quale io facea ombra: Napoli l'ha, e da Brandizio e` tolto. Ora, se innanzi a me nulla s'aombra, non ti maravigliar piu` che d'i cieli che l'uno a l'altro raggio non ingombra.

con altra voce omai, con altro vello ritornero` poeta, e in sul fonte del mio battesmo prendero` 'l cappello; pero` che ne la fede, che fa conte l'anime a Dio, quivi intra' io, e poi Pietro per lei si` mi giro` la fronte. Indi si mosse un lume verso noi di quella spera ond'usci` la primizia che lascio` Cristo d'i vicari suoi;

<<La parte in me che vede e pate il sole ne l'aguglie mortali>>, incominciommi, <<or fisamente riguardar si vole, perche' d'i fuochi ond'io figura fommi, quelli onde l'occhio in testa mi scintilla, e' di tutti lor gradi son li sommi.

Parola Del Giorno

trotta

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