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Aggiornato: 27 giugno 2025


Sovente intrecciava su quella croce una corona d'erbe sempre verdi, evocava la pia estinta perchè la sovvenisse nelle proprie sciagure, le chiedeva che almeno le rendesse lo sposo per averlo a compagno nel distribuire devoti fiori su quella fossa.

Era una stalla. Piovea la luce smorta Da una piccola lampada che dall'alto pendea; Una magra giovenca gravemente giacea Su poca paglia; agli angoli delle rozze pareti I ragni sciorinavano le polverose reti; La soffitta, composta d'esili travicelli, Era negra pel fumo; vanghe, zappe, rastrelli In un canto appoggiavano l'aste lunghe e lucenti; In fondo c'era un mucchio d'erbe e di fiori olenti Falciati nella sera. La fanciulla s'assise Su quel mucchio di fiori; alzò gli occhi e sorrise. Poi disse a voce bassa: "Qui ci vede nessuno! "Mio padre dorme... E poi sar

32 Con pompa trionfal, con festa grande tornaro insieme dentro alla cittade, che di frondi verdeggia e di ghirlande: coperte a panni son tutte le strade: nembo d'erbe e di fior d'alto si spande, e sopra e intorno ai vincitori cade, che da verroni e da finestre amene donne e donzelle gittano a man piene.

Marta s'ingegnava di farle animo, diceva che di quelle scosse di nervi n'aveva provato anch'essa; e parecchie volte pigliava la via della montagna, e tornava carica d'erbe che conosceva per buone a quei mali; ma l'indomani le buttava via senza averle adoperate. A guarire la signora sarebbe occorso altro aiuto.

Su i monti boscosi, dalle vette tappezzate d'erbe, i villaggi felici scintillavano; e dovunque, su le acque chiare, per le pendici ridenti si celebrava il Trionfo della Vita, di quella Vita oscura, continua e incommutabile che pare una maledizione agli uomini attossicati da malsane ideologie, ed è il più alto e maraviglioso portento del Mistero universale.

Faccia il suol ridere Di bei colori Vaga famiglia D'erbe e di fiori. Disse, e all'augurio Dal manco lato Fe' plauso il fulmine Nunzio del Fato: Sparir le nuvole Che al ciel fean velo, E un riso parvero La terra e il cielo. Così giulivi si menavano i giorni dell'autunno fra le feste della campestre innocenza.

Questi pozzi coperti di viluppi d'erbe, oggi paiono poco; ma in fondo vi gracidano le rane, quasi per ammonire l'uomo che badi a non vi cascar dentro, essendovi l'acqua pericolosa, e di rado v'ha qualcuno per averne aiuto. I frati di questo convento erano la meglio parte delle terre di Monferrato e delle Langhe.

Parola Del Giorno

s'alceste

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