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Aggiornato: 29 giugno 2025
E gli facciamo il funerale! E tu, gioconda, fastosa, pomposissima bagnante, che hai scherzato con me? Forse tu nemmanco muoveresti un passo a porre un filo d'erba odorosa sul mio capo agghiacciato dopo tante febbri. Forse tu diresti: Non so quali sieno i fiori di cimitero. Sono i più gentili, e non sono per te. Mare e cielo.
Andando all'accampamento, ch'era a un mezzo miglio dalla casa del Governatore, sopra un altopiano coperto d'erba secca, ci sentimmo per la prima volta scottar dal sole in maniera che ognuno di noi cominciò, come dice della plebe milanese, ai tempi della peste, il Tadino, «a chiudere li denti et inarcare le ciglia.» E non erano che gli otto di maggio!
E mentre sul colle che sovrasta il paese un gran numero di contadini si accalcava per visitare il piccolo santuario della Madonna, che a gran distanza, oltre la porta spalancata, vedevasi rifulgere di ceri accesi e di lumini colorati, la vera allegria ferveva su per i poggi, che elevatisi con facile pendìo, verdi d'erba altissima e di macchie frondose, quasi ad anfiteatro intorno al prato. Lassù compagnie numerosissime, o raccolte intorno a grandi fiammate, sulle quali s'apprestava alla campagnuola qualche manicaretto improvvisato, o intorno alle tovaglie stese per terra e sulle quali si disponevano con molta festa e molte risate le copiose provviste che tutti sogliono recare con sè; larghe brigate di amici, che avevano gi
Sacontala studia nuove ragioni di dimora e fa lento, piú ch'ella può, il suo passo. Aimè grida aimè! Un subito dolore mi piglia al fianco. Aimè! che non mi reggo al cammino! Le compagne la rincorano perché s'affretti. Ed ella: Oimè! il piede mio è ferito da un gambo acuto d'erba cusa . Oimè! il lembo della veste mi s'è appiccato a un ramo di curuvaca . Fermatevi, datemi aiuto.
Violet si mise a discorrere colla signora Emma e l'amico Paolo mi fece una dissertazione sui vigneti che, scarsi di vegetazione e mondi affatto d'erba, avevano un aspetto fra giallognolo e grigio, quasi triste, sotto i boschi vigorosi delle cime.
Altre volte, ogni formula imperativa era agevole, un sentiero diritto per una campagna senza sterpi; ma procedendo, a poco a poco la strada invasa da viluppi d'erba tenace, si smarriva in una palude di verde sdrucciolo. E le idee scarne assolute dei tempi rosei mutavano in una fuga di statue, a cui il cuore appendeva corone di rimpianto o di rimorso....
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