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Aggiornato: 29 giugno 2025
Ma disgraziatamente io non ero che luogotenente, avevo un cappellino nero conforme a quello di Garibaldi, fatto rossastro dal sole e dalle rugiade notturne, tutto gualcito perchè mi servì di guanciale durante la campagna; avevo un paio di calzoni di panno grigio e una tunica rossa annerita all'ingiro dalla cintura della spada e con larghe macchie di terra e d'erba.
Che cosa è più soave negli ardori della canicola d'una immersione in un bagno fresco? ma l'uomo non si contenta di tuffarsi nell'acqua fino al collo, egli corre ove il fiume è più rapido, ove il mare è più profondo; non si limita a nuotare alla superficie, ma vuole entrare sott'acqua colla testa, e trova talvolta un pescecane che lo divora.... o un filo d'erba che gli lega una gamba.... e l'uomo s'annega.
Gli episodii esterni erano indifferenti. Esse non percepivano con acutezza se non gli episodii delle proprie ossessioni, i quali erano senza fine; poichè all'una tutto intorno parlava della morte, e all'altra tutto parlava d'amore; l'una, in ogni filo d'erba, in ogni albero, in ogni farfalla, vedeva qualche cosa destinata a scomparire miseramente, e presto; l'altra vedeva il frutto d'un amplesso universale, necessario, sacro, divino.
Come dire di no? M'inchino, e l'accompagno. Si risale la strada a fianco del mulino e della sua ruota, immane mostro che dorme in quest'ora, mezzo al sole e mezzo all'ombra della sua buca, tutto vestito d'erba viscida lungo le pale nerastre. L
Il raccoglimento degli alberi, il cadere del sasso, il quasi impercettibile spostamento dei rami, dei sottili fili d'erba al passaggio di un insetto, gli riempivano il cuore di una dolcezza traboccante; per cui la sua preghiera era spesso accompagnata da altre piccole preci, da slanci di riconoscenza e d'amore, da un tenero delirio e da una compenetrazione così intima della bont
Chi osa affrontare i terribili corridori del deserto nella loro fuga tumultuosa e furente? Nessuno! Il terreno balza come se fosse scosso dal terremoto. E chi tentasse arrestare i fuggenti sarebbe schiacciato come il filo d'erba che si sprofonda sotto l'ugna pesante.
Oropa, 27 agosto 1874. Amica, Devi sapere ch'io sono venuta ad Oropa coll'Albo da disegno e qualche libro, di quelli che, scritti in faccia alla natura, vogliono essere letti sotto l'immenso cielo, con una zolla d'erba a leggìo, con un fiore a segno, coll'auretta che ne volge le pagine, quasi profumando i pensieri ad esse consegnati. Cara amica, tra pochi giorni io partirò da questi monti! Sono certissima che l'albo mi far
Così la spiegate? diss'egli, facendo bocca da ridere. E come no? Siete l'uomo dei gran giri, voi; ed anche delle lunghe fermate. Ci avete sempre qualche albero da ammirare, qualche sasso da adorare, qualche filo d'erba da restarci incantato. In questo modo era trovata la gretola.
Il suo passo era incerto, e su tutta la persona stavale diffusa una tinta d'ineffabile malinconia. S'internò in un boschetto di platani che trovavasi in un angolo solitario del giardino, e macchinalmente lasciossi sedere sur un banco d'erba. Stette immobile, sembrava guardasse, ma non vedeva; sembrava ascoltasse, ma non udiva.
Ed ora muri diroccati, mucchi di sassi, un po' d'erba selvatica, e silenzio. Oh! poter rivivere un minuto quella vita, o vederla vivere un istante, con uno sguardo solo, come si vede una cosa fuggente! Ora tutto è mutato. Invece delle vaste sale cinte di colonne, quei gabbiotti soffocanti degli stabilimenti di bagni, coll'avviso: È proibito di fumare.
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