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Aggiornato: 24 giugno 2025


Io mi accasciai sotto la prua con minore coscienza di me medesimo che se fossi stato una pietra. I remiganti batterono le onde. Il sonno pesante dell'angoscia piombò sulle mie palpebre. Quando mi destai ero a bordo d'un immenso vascello galleggiante su d'una immensa pianura immensurabile che mi pareva un universo d'acque, e mirai per la prima volta, esterrefatto, il mare.

Quando ritornò in , la chiesa era vuota. Restavano soltanto presso a lei alcune pietose gentildonne, che le avevano spruzzato il viso d'acque nanfe e lo prodigavano le più sollecite cure. Lo svenimento di madonna Fiordalisa era stato attribuito al caldo soffocante che aveva prodotto nella chiesa quella calca straordinaria di persone.

Via, ancora una ciottola d'acqua leggiera come un soffio, e innanzi... L'amico Antonio non mi ha lusingato inutilmente; ora si sale senza fatica; il sentiero gira intorno al cocuzzolo del monte, all'ombra delle boscaglie; l'aria frizzante del mattino ci batte in viso, e sotto di noi si schiera un panorama incantevole d'acque e di monti.

«Delftdice messer Ludovico Guicciardini, «si chiama così dalla fossa, o vuoi dir canale d'acque che dalla Mosa vi conducono, imperocchè essi chiamano vulgarmente una fossa Delft. È distante da Rotterdam due leghe: è Terra veramente grande & bellissima in tutte le parti, con buoni & belli edifitij & strade larghe & gioconde.

E s'uomo stesso il fa, dite che spoglia non riportâr tirannide tiranni di questa mai piú bella e che piú appanni ogn'altra gloria, ch'uomo al mondo invoglia. Ma il ciel di stelle e d'acque il mar fia manco, qualor accaschi in uomo tanta forza, ch'ei vecchio stile da levi unquanco.

Risalendo i valloni, l'aspetto del terreno va modificandosi gradatamente: le morene ricoperte da folta vegetazione con piante di alto fusto cedono il posto ad altre sulle quali la vegetazione va man mano diminuendo; agli alti alberi sottentrano i cespugli, agli ubertosi pascoli, freschi per copia d'acque, ne succedono altri a rare zolle, che poi si trasformano in aride ondulazioni di terreno su cui stentatamente allignano magre pianticelle d'erbe alpine.

Il paese è consolato d'acque sorgenti e d'ombre antiche, sparso di poche e distanti terricciuole; poichè il terreno restìo e i comuni scarsi di censo conservano agli abitatori una povera indipendenza da' loro fratelli del piano.

Spasimossi ogni cor, non v'ebbe coro, Salvo dolente, e la letizia tacque, E sparse al vento le speranze loro, Stesa per terra la superbia giacque; Le legna loro essi comprar con oro, E bevvero per oro un sorso d'acque, E le ricchezze de la patria sede Videro trasportarsi a strano erede.

S pogliomi nudo in quel fonte lascivo T emprato d'acque nanfe, che da' forni R igando viene giú d'un monticello, O ve Ciprigna gode Adonio bello. Hic pudicitia, hic natura adulteratur. C elavasi, ne l'alpe giunto, il sole. E cco, fra molte ninfe vaghe e snelle L imerno torna solacciando, e quelle L ui van ferendo a bòtte de viole.

Viva l'imperator! disse il canuto Veterano: e baciò stretta nel pugno La mercede che a lor frutta la gloria. Essa diceva il suo dolor. La voce Scaturiva dal cor come un gorgoglio D'acque interrotte, che fan specchio al piede D'una pallida Niobe di marmo.

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