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Aggiornato: 21 giugno 2025
Altre orchidee dalle corolle fantastiche in mezzo a foglie vellutate e screziate come stoffe riempivano i vani delle finestre, che davano sul verde nero dal boschetto, da cui veniva un chiarore caldo, che moriva lentamente sulle argenterie, sulle cornici d'oro e sugli specchi del bel salotto tappezzato di cuoio.
Era bella sempre; forse più di prima, per molti; ma non più come prima, e s'indovinava al solo vederla che il dolore era passato sul fronte della povera Gilda. Così l'ostro nemico, scaldato sulle arene dei deserti africani, brucia i teneri germogli delle piante, alidisce le splendide corolle dei fiori.
Voleva innaffiarle di sua mano, ripulirle delle foglie morte, liberarle dai polloni soverchi, curarle come creature sensibili, che le esprimevano la loro gratitudine col verde rigoglio dei rami e i tenui colori delle corolle.
Fra l’auree spiche, in faccia al rutilante Sole che tutta incendia la vallata, Nel solco fumicante, Su la tepida bocca ei l’ha baciata. Ride il ciel senza nube e ride il grano A la coppia rapita; Inneggia intorno al bacio schietto e sano Potentemente l’universa vita. Sanguigne olezzan le corolle schiuse Come bocche anelanti nell’amore; Sale per l’aure effuse Il canto allegro de la terra in fiore.
I fiorelli che si schiudono all'apparire del sole, cominciavano a sorridere, e i loro petali si intravedevano fra le corolle, come ansiosi di osservare all'intorno che cosa fosse accaduto durante la loro prigionia.
Il riso slancia da l’acquoso piano Gli steli verdi e snelli, Sorgon bianche ninfee da le paludi, Variopinte corolle in mezzo ai prati, Ovunque i soffii ravvivanti e crudi Son dei fieni falciati; Un’alma vive in ogni filo d’erba. Un’alma vive in ogni atomo errante. Tutto, con franca volutt
Così, polvere e cenere divenne ciò ch’io toccai. Seccarono le polle. Avvizzirono i tralci e le corolle, e morte, in vita, in suo poter mi tenne. Tu, nato troppo presto o troppo tardi, per me creato ed a me occulto, solo perch’io son sola, indifferente al volo degli anni, se nel tuo deserto guardi!...
.... «O madre, nel sogno, fra queste penombre fiorite di strane corolle, per sempre abbandona colui che non volle venire a le vostre tempeste....» «O figlio, al solenne richiamo nessuno è ribelle. Se amore t’adduce, fiorisci al tuo sole, t’avventa a la luce, vivi, ardi, sorridimi, io t’amo.» Ed a me giunse un ulular di pianti come suono di molte acque scroscianti.
Parola Del Giorno
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