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Aggiornato: 16 luglio 2025


Un sergente d'artiglieria, che per essere un patriota provato fu messo nel segreto della congiura, dopo d'aver sparso nella Santa Barbara alcuni barili di polvere, internò nella stessa un lanciafuoco¹, lo concatenò con altri bastanti a raggiungere una stanza contigua, e dopo d'averne calcolato la durata sino all'esplosione, ne diede avviso all'ufficiale, e si tenne in seguito pronto a dar fuoco.

In un momento che nella sala contigua si fece un profondo silenzio, il suono del suo pianto si udì troppo bene, ed al Candiano che se ne stava ritto e immobile, confuso esso pure dall'enormit

Essa in quell’ora era tutta raccolta dentro il metato, una stanza terrena della casa colonica contigua al castello. Il basso soffitto di questo metato si componeva di graticci di legno sui quali erano state distese molte castagne ricolte dalle prossime selve, e qui poste a seccare per poi ridurle in farina per l’alimento di tutta l’annata.

Mentre stava perplessa desiderando spiare i movimenti di Montoni, ma temendo d'irritarlo se ne fosse vista, la porta si aprì di bel nuovo e si richiuse per la seconda volta. Allora Emilia entrò bel bello nella camera contigua, e depostovi il lume, si nascose in una vôlta oscura del corridoio, per vedere se la persona che usciva fosse veramente Montoni. Dopo alcuni minuti la porta si aprì per la terza volta; la medesima persona ricomparve: era Montoni; egli guardossi intorno, chiuse e se ne andò. Poco dopo si sentì chiudere al di dentro. Essa rientrò nella sua stanza sorpresa al massimo segno. Era gi

Ritiratomi nella mia stanza contigua a quella del colonnello Paggi, lo interrogai intorno alla causa dell'ordine del giorno. Ed egli: Non avete inteso oggi il generale quando a mensa, circondato da più di trenta uffiziali del seguito, pronunciò quelle fulminanti parole: «A pranzo trenta, in campo dieci o dodici!» E vi lusingate d'infiammarli alla passione delle battaglie col vostro elisire?

E ciò detto gli volgeva le spalle, ed entrava dignitoso nella stanza contigua, e con lui la moglie ed i figli; dolenti e come atterriti per simile incontro. Fremente all’opposto e svergognato il Fortebracci, senz’aver alito di dir parola se n’usciva insiem col parente: e di subito lasciata Firenze, a spron battuto riprendevan la via per Prato e Pistoia.

Il povero Maestro Tanaglia, dopo la fatale catastrofe da noi narrata, in cui s'aveva avuta involontariamente una tanta parte, preso con frequenza da tremiti, febbri e convulsioni, non era presso che mai uscito dalla sua cameretta contigua alla cancelleria del Castello, se non per recarsi in questa a stendere le ordinanze di Gian Giacomo, ciò che però gli costava grandi sudori, poichè dopo un tiro di quella sorte, come diceva desso, aveva perduta interamente la testa.

Se non che nella camera contigua, oltre il letto nascosto dietro una cortina bianca, come nell'ultimo atto della Traviata, rividi le stesse sedie ad alto schienale e lo stesso tavolino coll'identico tappeto, ed allora compresi perchè le due brave comparse non avessero fatto la loro frettolosa apparizione. La felicit

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