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Aggiornato: 27 giugno 2025
Lasciami!... Lasciami passare!... Domando a Dio, domando a te per tutto quanto ho sofferto, una grazia... una grazia sola: quella di poterti salvare. Va via! Alzati!... Tu non puoi impedire a me, a tua madre, di salvarti. Alzati! Va via!... Te lo impongo. Io sola, qui, ho diritto di comandare e di sacrificarmi; tu questo diritto non l'hai, tu devi ubbidire. Va!... Va! Lasciami passare!... Maria più forte di Lalla in quell'istante, l'afferrò per un braccio e dopo averla violentemente strappata dall'uscio la condusse vicino alla finestra e sta attenta, le disse concitata, indicandole Giorgio, tra poco lo vedrai... lo vedrai muoversi di l
Comparsa, parola, azione, tutto era stato l'opera di un istante. Oh! grazie! mormorò il vecchio duca: grazie! Il cielo vi ha mandata, signora! disse il cavaliere di Malta, contemplando con emozione donna Livia. Don Francesco si avvicinò a lei, dicendole con voce concitata e tremante per la collera, per il dispetto: Che avete voi fatto?
Poi volle spiegare del sacchetto viola e dei denari. Ma le parole che urlò erano: Nancy! Nancy! Allora il chirurgo si volse iroso a quello che teneva la maschera, e gli parlò con voce concitata. Ma la suora si chinò su Valeria e fece sopra di lei il segno della Croce. Giù, giù! cara! Si metta giù! La Madonna aiuta! Vedr
Gabriele esitava ancora. La bella guantaia ebbe un grido di dolore. Ma non capite che mi fate assai più male rimanendo qui, proruppe concitata, convulsa. C'era tanta supplica nel suo accento, tanta solennit
Poi, guardandola in modo terribile: Sì, le disse a voce bassa e concitata, sì, vi venne perchè voi gli faceste credere che la duchessa lo attendeva. Non è vero! Non è vero, ipocrita!... Smentite, se il potete, i vostri caratteri.... E tratto il biglietto, col quale s'invitava Federico da donna Livia, lo lanciò quasi in volto alla principessa, che lo riconobbe ed impallidì.
La sua ansia pareva sedarsi, egli stava per dire qualche cosa, quando s'udirono ancora dal fondo della sala gli agenti della polizia contrastare il passo a qualcuno. Ma questa volta l'ignota persona non si lagnava, non piangeva; con voce vibrante, concitata e quasi imperiosa diceva: Lasciatemi passare!... Ho bisogno d'entrare, vi dico!...
Erano due perfette cortigiane, due creature gloriose di tutto lo sfarzo che può essere nella bellezza umana, ed avevano dato sè stesse al piacere altrui. Traverso i lor corpi formati con un raggio di sole era passato il desiderio degli uomini come l’impeto lirico in una concitata poesia. Eran forse due donne vendute, ma professavano la loro sottomissione con una specie di stupenda regalit
La quiete regnava profonda. Noi non udivamo che la voce di Garibaldi a intervalli, sonora, concitata, onnipotente. O Rossi! rasentate la costa, dirigetevi sulla punta del Faro. Così egli comandava in dialetto genovese. Rossi, genovese, capitano di mare, sedeva al timone della prima barchetta occupata dal colonnello Muss..., da Libero Stradivari, da Ergisto Bezzi e da me.
L'alba rompeva. Un'alba buia, brizzolata di nebbia che il freddo cangiava in ghiacciuoli. Non sole, non risveglio di quella vita del mattino che tutto penetra, uomini e natura. Roma pareva in scorruccio. Infrattanto, una moltitudine concitata di gente, che alla torre di Cencio aveva tratto, vi stormeggiava intorno, e levava vasto ululato chiedendo il suo pastore.
È falso! urlò l'Albani balzando in piedi coll'impeto del suo ardente carattere. E quel grido dell'anima concitata destò nella sala un eco tumultuoso. Il Gran Proposto si fece pallido in viso. Cittadino Albani riprese l'Anziano Inquirente moderate i vostri impeti che a nulla giovano, se non forse a pregiudicarvi, quando in vostro favore non intercedano le irresistibili prove del fatto.
Parola Del Giorno
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