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Aggiornato: 2 giugno 2025


La si mostrava buona, dolce che neppure i martiri, Dio mi perdoni! io penso fossero stati più rassegnati. L'abate non risponde e resta del capo appoggiato al muro a meditare.... Sa il cielo cosa meditasse l'abate di Cluny, perchè da tutti allora veniva riputato mago, a causa della indefinibile sua sapienza nei misteri dalla filosofia greca e dei rabini ebrei.

L'abate di Cluny, preceduto dal castellano e seguito da un uomo ravviluppato in bianco mantello, attraversarono parecchie sale della Tomba di Adriano, o Castel Sant'Angelo, come dal XII secolo si addimandò, fino a che non giunsero ad un appartamento all'angolo settentrionale di esso. Quivi, innanzi ad una porta centinata, il castellano si volge all'abate e dice: Ella è qui.

Allora, quello stesso che aveva recata la pergamena a leggere all'abate di Cluny, avvicinandosi al tavolo, e mettendo nell'urna bianco dado, susurra all'orecchio del cancelliero: Ildebrando, salvali!

« Sappiate, signore e figliuolo, che abbiamo date nostre lettere credenziali ad Ugone abate di Cluny, il quale ve le presenter

Alberto stesso ne fu primo priore, e per consenso dell'abate di Cluny vi fece osservare la regola cluniacese. Nel 1121 vi morì prete Liprando, il prete famoso, il quale nei tumulti avvenuti in Milano per la quistione del celibato ecclesiastico, ebbe mozzi naso e orecchie: lo stesso che per provare la simonìa dell'Arcivescovo Grossolano si offerse di passare in mezzo al fuoco,

Questi era Ugone abate di Cluny, quando, uomo come gli altri uomini, alla vita terrena intendeva ed alle bisogne di questo mondo.

Monsignore, mormora dimessamente l'abate di Cluny, io non saprei con questi patti quali accordi potessi ottenere. Peggio per voi, messere. Non pigliate equivoco però sulle parole, perchè noi non diamo, dimandiamo accomodamenti, ma leggi e leggi quali più umane possono dettare i vincitori ai vinti. A questo stremo non è ancor giunto mio fratello, messer duca, ripete disdegnosa Sigelgaita.

Alla morte di Damaso II, 1049, Bruno vescovo di Toul, parente e consigliero carissimo di Enrico III, fu eletto papa nel sinodo di Worms. Bruno, recandosi a Roma, passa per Cluny, il giorno di natale, vestito degli abiti ponteficii. Quivi s'incontra nel priore Ildebrando, il quale di tali cose sa dirgli e siffattamente persuaderlo, che Bruno, semplice e credulo, depone le insegne ponteficali, ed in abito di pellegrino si reca a Roma, onde farsi rieleggere dal clero e dal popolo. Ildebrando lo seguì per manodurlo. E' gli fece attraversare a piedi nudi tutta la citt

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