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Aggiornato: 6 maggio 2025


E salutando ossequiosamente la moglie del sindaco, il maestro Ciuffetti diede il segnale e tosto i lampioni si presentarono così Schifosi! urlò il povero maestro, scagliandosi contro i lampioni e, nel suo cieco furore, diede un pugno sugli occhi al D, uno schiaffo per uno ai tre P e un calcio all'N, calcio che a dirittura sfondò l'ANIS del nome sindacale.

Il maestro comunale, Diodato Ciuffetti, rimuginando l'alfabeto, pascolo abituale dei giovanissimi idioti ai quali impartiva la luce dell'anima, ebbe un'idea originale, un concetto felice e straordinario.

Il maestro Ciuffetti, con gli occhi fuori della testa, prende per le orecchie il primo V che, trascinato dalla folla, gli capita tra le mani e lo scaraventa contro un muricciolo. Proprio in quel momento, ecco trafelato il presidente del Club dei caciocavalli, che strilla al maestro: Presto! presto!... il cavaliere De Collepranis scende le scale del municipio.... presto!

Intanto, il corteo, tra bene e male, più male che bene, giungeva sulla piazza del municipio; il maestro Ciuffetti si strappava i suddetti a dozzine dalla testa, e si spolmonava gridando ai lampionai: Ma non vi ricordate quel che vi ho insegnato, brutti infami?

I lampioni, ordinati con cura dal maestro Ciuffetti, partirono insieme come un lampione solo, facendo vedere sopra una linea le parole: VIVA PROCOPIO DE COLLEPRANIS.

Diodato Ciuffetti ebbe un leggero brivido di paura, ma poi si strinse nelle spalle e tirò innanzi, gridando ai lampionai: State attenti, somaracci infami! Adesso passiamo sotto la casa del sindaco e, a un mio segnale, farete quel primo anagramma che non vi riuscì: Viva il sindaco eroe.... avete capito? Attenti, che c'è appunto la sua signora alla finestra.

Parola Del Giorno

imbrattato

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