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Aggiornato: 22 luglio 2025


Saranno quasi vent'anni, un giorno tornando dalla Valsesia, scendevo per il Mongrigio. Arrivato a un certo punto dove il sentiero sovrasta al piano della Carbonaia guardo in giù e scorgo qualcosa di bianco fra i castagni: era una figura di donna ravvolta in un velo lungo fino a terra sotto al quale traspariva una veste azzurra.

I miei occhi non potevano togliersi da una macchia di castagni sovrastante al giardino, sotto la quale, da cinque minuti, era venuto a sedersi il terribile sindaco, armato di un grosso volume nero nero, e seguito da un figuro che la lontananza non mi permetteva di ben definire.

Penetrarono allora tra antichi castagni e querce annose, i cui rami intralciati formavano una vôlta altissima: eravi qualcosa di deserto e di selvaggio nell'aspetto di quel viale, ed il silenzio erane tanto imponente, che Emilia si sentì côlta da involontario tremore.

Tornò la signora Erminia con sua sorella Paolina, molto più giovine di lei, una ragazzona di quindici anni e mezzo, pettinata ancora alla bambina, con due trucioli castagni cascanti sugli occhi, piena di salute e di cuor contento, un po' vergognosa e molto pacifica in tutti i suoi movimenti. Questa poi me la prendo io! disse don Procolo, offrendo il braccio alla ragazza che accettò subito.

Lo Strona lo difende da una parte, e un inaccessibile burrone dall'altra: una macchia fitta di castagni cresciuti rigogliosi dalle ceneri degli antichi forni permettono di spiare non visti tutti i sentieri che scendono dal monte e salgono dalla valle. La dimora che ha servito ai carbonai è deserta da molti anni; la natura ha preso possesso di quella rovina.

A Milano, con tanta gente intorno, gente che parlava e la distraeva, era impossibile lavorare; ma qui, nella grande camera tranquilla in cima alla casa... Com'era buona Clarissa, com'era cara di averci pensato! Nancy sentiva di non poterla mai abbastanza ringraziare... Clarissa approvava col capo e sorrideva; e la carrozza svoltò nel viale di castagni della villa Solitudine.

Avvinghiatosi al corpo della sua figliuola, baciava il suo volto freddo, accarezzava, cercando di ravviarli, i suoi lucidi capelli castagni, che l'acqua aveva impiastricciati alle tempie; la scuoteva, tornava a baciarla, a carezzarla, e la chiamava per nome. Ma invano; quella povera carne non rispondeva più; le braccia ricadevano penzoloni sui fianchi.

Lo sposo di Bianca, veduto da Mattia partire a quel modo cruccioso sul suo cavallo; aveva pigliato la via, che sulla cresta dei monti, a ridosso del castello, menava a Montenotte; e che si vede anche ai nostri, angusta ma piana e ombrata di bei castagni.

La fanciulla si arrischiò a chiedere se il luogo di loro destinazione fosse ancora molto distante. Ugo le rispose che non n'erano lontani. «A quel bosco di castagni in fondo alla vallediss'egli, «vicino al ruscello, dove specchiasi la luna. Non vedo l'ora di riposarmi l

Serrate le braccia sul petto a guisa di corazza, egli amava guardare dalle più alte rupi il fondo della valle, dove una via biancheggiante fra i castagni conduceva alla citt

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