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Aggiornato: 20 luglio 2025


Non era al casino ieri sera? domandò Fausto. E vedendo che la contessa lo guardava ridendo, soggiunse: È anche questa una rima obbligata? Ed anche questa è la quarta volta che si ripete, perchè lei è il quarto conoscente che incontro. No, al casino non c'ero. La signora Asting non ci andava, e non mi trova abbastanza vecchia per affidarmi le sue figlie. Non potevo andarci sola.

Alla primavera mi fu dato d'ammirare gli effetti dei lavori autunnali colle prime foglie che produssero un cambiamento completo di scena. Al momento dei trapianti non avevo veduto che ramoscelli sfrondati; la bella stagione, vestendoli di foglie e fiori, trasformò il casino e il suo giardinetto in un piccolo Eden.

»Feci uno sforzo per respingerlo... per levarmi in piedi ma in quel punto un suono fatale... giunse al mio orecchio... mi turbò i sensi... mi paralizzò le forze... ed io rimasi soggiogata dal fascino melodioso... Mio marito, da una finestra del casino, salutava il sorgere della luna cornuta, intuonando sul flauto l'aria del meco tu vieni

Il vecchio maestro era partito, il mio casino era in ristauro. Il signor Nicola lo aveva consegnato ai muratori, falegnami, fabbri-ferrai, ed ogni giorno andavamo insieme a visitarne i lavori.

E, come voleva vendicarsi della contumelia di Don Giovanni e rifarsi dei tre soldi spesi per la notizia, andò subito verso il casino per divulgare la cosa, per ingrandire la cosa. Il casino, una specie di bottega del caffè, stava immerso nell’ombra; e su dal tavolato sparso di acqua saliva un singolare odore di polvere e di muffii.

La vasta sala del casino era ancora vuota; in fondo, dinanzi alla sua più lunga parete sopra un tavolone coperto di una abbagliante tovaglia bianca stava disposto il rinfresco. La banda suonava sempre, qualcuno cominciava ad arrivare.

Una sera che non doveva tenersi riunione, arrivò Orsino agitatissimo e spedì al casino un suo confidente in cerca di Montoni: lo pregava di tornare a casa subito, raccomandando al messo di non pronunziar il suo nome. Montoni tornò sull'istante, trovò Orsino, e seppe tosto il motivo della visita ed agitazione sua, conoscendone gi

Presso S. Felice il principe si fece edificare anche un casino, ora in completo sfacelo, come il giardino annesso. Questo casino sta sull'orlo estremo della piattaforma, sul mare, e costituisce il più seducente belvedere che abbia mai visto.

Non piangere, Aldo! Non importa. Vedrai che tutto si accomoda. Aldo, non piangere più! Non posso vederti piangere! Aldo continuò a singhiozzare dicendo che sarebbe meglio che andasse ad ammazzarsi. E dopo che Nancy lo ebbe perdonato, e consolato, e incoraggiato, alzò il viso smorto, e gli occhi rossi, e disse: Allora, vado al Casino? Nancy impallidì. Era inutile, inutile tutto. Egli non capiva.

Regina mormorò qualche parola di commiserazione e uscì con lei. Per non lasciarsi vedere da Cresti, che avrebbe potuto mandarle via, le due ragazze si trattennero in disparte dietro il casino svizzero, da dove, senza essere viste, potevano dominare il lago. Flora era delle due la più tranquilla.

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