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Aggiornato: 28 luglio 2025
Truffatori in diversa maniera, ma oziosi e vagabondi, componevano altra malnata genìa che adescava al giuoco i semplicioni e gl’ingenui. Ed eccola in una buona giornata correre nelle vicine campagne, ingombrarla qua e l
Questa casa è così grande e deserta, che in capo a qualche tempo andammo ad abitare vicino al villaggio, e venivamo solo tratto tratto a visitare il castello. Allorchè il mio padrone finì le sue campagne, avendo preso in avversione questo soggiorno, non ci tornò più, e non volle che abbandonassimo la nostra dimora. Ma ohimè! Quanto è cambiato il castello da quell'epoca!
Il terrore ha soggiogato tutti, e tutti temendo di essere ghermiti dagli agenti del Regio Commissario straordinario si danno alla fuga e rimangono abbandonate le case o abitate da povere ed isolate donne; e rimangono deserte le campagne ed abbandonati i lavori agricoli!
XX, p. 12. Con queste, altre dame con altre insegne. Poco prima dell’abolizione del S. Uffizio un Grande Inquisitore viaggiava per le campagne di Sciacca. A un tratto, nel feudo Verdura, una masnada di ladri sbuca da una macchia, lo assale ed è quasi per finirlo.
Una sera capitò nella corte una vecchia che girava di tratto in tratto per quelle campagne vendendo le noci dorate col destino dentro. Costei si fermò davanti a Maria e le mormorò freddamente: Voi, sposa, andate incontro a una disgrazia e a una fortuna. La disgrazia metter
E questo è niente. Si portavano la notte nelle campagne, in fondo ai boschi, e l
Non passò per altro una settimana che ai pochissimi estensori rimasti in Milano a tirare il carro, mentre che tutti gli altri se ne stanno oziando alla frescura in amene campagne, su pe' colli di Brianza od in riva a qualche lago, cadde sott'occhio il volume de' manoscritti e nell'animo la voglia di scartabellarlo.
Il corpo scelto della milizia di S. Pietro, la vera guardia dei cavalieri della Croce, erano gli zuavi. Lamoricière aveva istituto questo corpo in memoria delle sue campagne africane, quando nel 1866 il Pontefice lo aveva chiamato a Roma, salvatore del Potere temporale.
PUB. Molto facesti, e molto Di più si vuol da te. Senza mistero Non vai, Scipione, altero E degli aviti e de' paterni allori. I gloriosi tuoi primi sudori Per le campagne Ibere A caso non spargesti, e non a caso Porti quel nome in fronte Che all'Affrica è fatale. A me fu dato Il soggiogar sì gran nemica, e tocca Il distruggerla a te.
Gettai uno sguardo di desiderio su quelle campagne della Provenza, che avrei pure voluto visitare. Ero attorniato da provenzali, e la loro antica favella mi destava mille ricordi sulla loro storia, sulla loro civilt
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