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Aggiornato: 15 maggio 2025
Parea che gli dicesse a questo passo: Vedi, per te, cagnaccio, a che m'abbasso! La buona rispondea: Concluderemo; io vi ringrazio dell'amor cordiale; come e dove a voi piace, andar potremo. Dicendo questo, avean fatte le scale. Terigi va inarcandosi all'estremo. Un de' serventi, altero e liberale, sí gli strinse una guancia con due dita, che fu il marchese per gridare: Aita!
Rimase stupefatto. Su la paglia giaceva quel cagnaccio bruno ferito durante il giorno, quando si era aperto il portone. La povera bestia nel delirio della febbre guardava con gli occhi timidi e lucenti; la sua zampa, fasciata da una mano pietosa, tendevasi rotta ed inanimata. L'ho sempre detto io che sei un gaglioffo proruppe Benigno. E andò via borbottando.
CRIVELLO. Che non è da fidargli cosí sempre la robba. Sí, ché gli è forestiero e potrebbe, un dí, caricarvela. FLAMMINIO. Cosí fidati fusse voi altri! Domanda un poco lo Scatizza, che è lá, se l'avesse veduto. E io sarò al banco de' Porrini. CRIVELLO. Scatizza, addio. Ha' tu veduto Fabio? SCATIZZA. Chi? quella vostra buona robba? Oh cagnaccio! Tu ti dái il bel tempo. CRIVELLO. Ove andavi?
Nemmen lui aveva dormito la notte; era uscito presto; aveva vagato per il paese come un cagnaccio randagio; aveva abborracciato la messa col capo pieno di pensieracci; e correva al ritrovo. Bisogna far presto, disse sottovoce a don Castrenze, proprio presto.... può darsi che l'amico impieghi i danari; resteremmo con un palmo di naso.
Apparve Giovan Bello col suo cagnaccio peloso e gli stivaloni da viaggio; era in maniche di camicia e, per buona precauzione, portava la scure in ispalla. Sicchè dunque? domandò a Sabina inoltrandosi. Sicchè dunque? disse anch'ella per unica risposta, accompagnando la parola con un moto assai espressivo del capo. Cosa faremo noi? proseguì Giovan Bello. Ciò che vi piace. Non tocca a me decidere.
Se non chè..... due occhi di bragia splendenti fra le tenebre, lo arrestano di colpo..... Era un cagnaccio da pagliaio, girovago, che gli brontolava alle calcagna.
Dopo essere stato ripescato alla meglio dagli altri, saltammo tutti insieme sul brigantino. Pochi passi di più ed i nostri voti erano esauditi: un maledetto cagnaccio comincia a abbaiare e finisce coll'attaccarsi alle polpe di mio fratello.
Nello stesso tempo lampi non interrotti e nuvoloni di pessimo augurio, presagivano imminente l'uragano. Pare che l'idillio, al nostro secondo Raffaello incominci male! Nè il cagnaccio di pelame oscuro si allontana ad onta dei furiosi calci sferratigli da Alfredo, anzi urla disperatamente, assecondato da parecchi botoli, che, più di lui recan molestia. Gi
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