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Aggiornato: 12 giugno 2025


All'indomani, entrando in casa Bruni, il signor Nicola mi venne incontro dicendomi: Ti prego per carit

Poi, gettata sui carri a la rinfusa, Fra spiegate bandiere e veli bruni, La turba funeral sar

Stette qualche istante immobile a guardarla. Un senso lieve di compassione ed uno immenso di gioia lo empiva. I dubbii di quei tre giorni scomparvero dinanzi a quella testa, agitata dal pianto come un fiore dalla tempesta. Piegata, lasciava vedere il collo bianchissimo e la massa dei capelli bruni.

S'avanzò un giovinotto di statura alta, di carnagione e di capelli bruni, con due occhi pieni d'intelligenza e di fierezza. Poteva avere venticinque anni, era in abito da minatore, ma la lunga consuetudine gli faceva portare il suo vestito con una disinvoltura non priva di eleganza. Cipriano Regoli disse Odoardo presentandolo a Roberto il migliore dei nostri soprastanti. E finì la presentazione.

C'era una volta un Re di Scaricabarili, vedovo e padre di figliuola unigenita, bella quanto il sole. E, dicendo bella quanto il sole, par che si dica quel più che può dirsi. La Rosmunda, ereda presunta del trono scaricabarilese, portava due grandi occhi bruni in fronte, che innamoravano; ed in capo una chioma lunga e folta tanto, che avrebbe potuto vestirsene.

Fulvia rimase alquanto indecisa, poi s'inchinò su lui, abbandonò la portiera che ricadde dietro la sua testa e gli tuffò le mani nei capelli bruni e copiosi, senza parlare, rapidamente, con un moto di passione selvaggia. Gli occhi chiari si chiusero un poco, e le labbra s'atteggiarono a un sorriso tenue, sùbito spento.

Poteva avere ventuno o ventidue anni; aveva occhi bruni, a mandorla, folti e indocili capelli castani che le ombravano la fronte, e si raccoglievano in trecce dietro la nuca; persona svelta e ben proporzionata; grandi, ma non tanto da sconciarle la fisonomia, il naso e la bocca. In complesso piacente, senza essere bella. Sola? chiese la signora Valeria.

I capelli gli si piantano sulla fronte, possenti come la criniera di un leone. Gli occhi bruni affascinano. Al teatro mi guardava sempre. Attraverso le lenti dell'occhialino sentivo il suo sguardo che mi toccava e mi abbracciava, lasciandomi sul volto, sul collo, sulle braccia le stimmate della passione.

Mio zio mi consegnò il denaro necessario al viaggio ed al mio assetto, con le lettere pel parroco, don Vincenzo Liserio, ed il signor Nicola Bruni, aggiungendo istruzioni e raccomandazioni infinite, sugli affari della casa e dei campi, e sulla mia condotta morale.

Alla sera accorsi in casa Bruni, e ritornandovi ogni giorno non tardai ad acquistare la più cara abitudine. Se c'era gente io ne approfittava per conversare con l'Agata, se la famiglia era sola si faceva la lettura in comune.

Parola Del Giorno

s'alceste

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