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Una volta stavo a Fenis in Val d’Aosta per cercare e copiare le scritture murali del castello. L’oste del paese discorreva volentieri e mostrava di saperla lunga. Lo domandai degli antichi signori. Mi rispose con molta sicurezza che il Castello era appartenuto al duca di Borgogna. Rimasi. La Valle d’Aosta appartenne realmente al primo ed al secondo reame di Borgogna, ma fino dal secolo XI passò ai Conti di Savoja più mutò padrone. Fenis poi, era feudo dei signori di Challant; il castello fu edificato da un Aimone di Challant verso il 1350, più uscì della famiglia finchè questa non andò estinta sul principio del secolo corrente. Tutta la vita castellana del castello di Fenis appartenne dunque alla Casa di Challant, spenta la quale, il castello decadde in cascinale ed il padrone, di signore in semplice proprietario. Come mai la remota dominazione borgognona aveva potuto far scordare la recente signoria dei Challant, e la perdurante sovranit

Il professore, prima di venire a trattare di quanto era rimasto della grand'opera di Carlomagno, degli avanzi della legge salica, della ripense, della borgognona ecc., e di risolvere se i capitolari fossero tolti dal diritto romano, ciò che formava l'oggetto principale della lezione di quel , facendo precedere una digressione storica, aveva cominciato ab ovo, vai dire dalla divisione del regno dei Franchi dopo la morte di Pipino; poi toccato, in passando, di Carlomanno e della sua morte, entrò finalmente a parlare di Carlomagno, della sua puerizia, del suo carattere in tutto germanico, della sua incoronazione, della prima guerra d'Aquitania, delle cagioni che prepararono le sue conquiste, della caduta del regno dei Longobardi.

Per la ricreazion questo si dice dalle signore afflitte e addolorate; ma lo diceano tanto allegramente che dell'angoscia lor parean contente. Apparve Conegonda borgognona, per il cambiar de' serventi famosa, alta, diritta, di bella persona, ch'è del buon gusto suo molto orgogliosa.

Di quale Margherita di Francia intendesse parlare, che relazione corresse fra questa e il duca di Borgogna, come quella favola bastasse ad infeudare il castello alla casa Borgognona, l’oste non mi seppe dire. Mi rifece la storia del serpe tre o quattro volte, sempre colle stesse parole e tirandola sempre alle stesse conclusioni.