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La Pinta, grande veliera della squadra, si accostò al bordo della Santa Maria, chiedendo all’almirante la licenza di muovere innanzi liberamente, per iscoprire quella terra benedetta. Martino Alonzo Pinzon si struggeva d’impazienza; sicuro del fatto suo, avrebbe desiderato esser primo a dare la buona notizia. Ma l’almirante non diede la chiesta licenza.

A bordo di essi si è precisamente come in uno splendido albergo galleggiante, nel quale si può mangiare e bere quello che si vuole, dormire in bellissime stanze, radersi la barba, leggere e scrivere in sontuosi saloni illuminati con la luce elettrica, e ascoltare della musica.

Ma questo non voleva l’almirante che si facesse a bordo della Pinta; perciò diede il comando che i sei naturali fossero condotti alla sua presenza, sulla nave capitana. Mentre così ordinava l’almirante, Tolteomec si presentava a domandargli un’udienza.

Abarima non aveva ragione di dolersi. Cosma non le aveva parlato mai; restando lontano da lei, non faceva niente d’insolito. E di nessuno poteva essa dolersi, a bordo della caravella; tutti erano in particolar modo riguardosi con lei e col vecchio Tolteomec, riconoscendo in loro due persone di quella famiglia reale dell’isola Spagnuola, da cui tutti avevano avute le più liete accoglienze.

Il cavo era stato gittato, Cosma vi si era aggrappato, anzi attorcigliato con tutta la persona, ed era stato issato a bordo. Con la stessa manovra, fu pronto a seguirlo Damiano.

La faccia della Patria impallidisce lontano, ma lungamente ancora corrono su di lei fervide le ultime carezze dello sguardo nostro.... Da bordo del Venezuela. Mi è capitato per le mani un opuscolo interessante.

Massimo si era voltato verso lei, appoggiando il braccio sul bordo della barchetta, seguendo il ritmo della canzone che pareva si cullasse nel ritmo del mare. A un tratto, la voce le si velò; ella tacque. Che avete? Nulla, nulla. Perchè siete così triste, Luisa? V'ingannate, non sono triste.... sono anzi così contenta di esser qui.... credetelo....

Appena il Casanova fu a bordo della sua nave, questa prese a salire rapidamente in linea diretta, e scomparve tra le nuvole. Durante quella giornata il nostro cavaliere di industria si tenne chiuso nella sua cabina. Verso mezzanotte fece chiamare quattro uomini di fiducia per concertare con essi il suo piano strategico.

E che importa! tu eri tanto buono, tanto agile, e coraggioso da servir di tipo al vero marinaro italiano. Carambollo, compagno mio a bordo di una fregata francese destinata a Tunisi nel 1835, aveva fatto parte dei marinai della guardia, nella campagna del 1812 in Russia quando gl'Italiani erano legati al carro del primo Bonaparte.

Il comandante d'una fregata come la Borbona a bordo è un sovrano, e non abbisogna per ciò essere un Nelson. La rigorosa disciplina, ancor più facilmente attuabile sui bastimenti da guerra che nell'esercito, fa che ognuno deve ubbidire al capo, inesorabilmente.