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Aggiornato: 6 luglio 2025
L'ex conte Bonvisi era liberale, benchè egli seguisse le istruzioni tutte del suo generale e che compiesse tutte le prescrizioni dell'ordine. Ma perciò appunto che egli apparteneva al partito del Giovine Gesuitismo, il quale voleva appoggiare la societ
Si scollacciò senza modestia, si profumò. Voleva tutto offrire, tutto mostrare, tutto dare, senza riserbo. Non si apparteneva più. E non sapeva tenersi cheta. Alle undici, come il conte Bonvisi aveva detto che sarebbe forse giunto a quell'ora, Bambina si pose alla finestra, ed una fiamma le salì dai piedi alla testa, le scese dalla testa ai piedi.
Gli occhi di Francesco IV dardeggiavano lampi omicidi. Di un cenno della mano e' scacciò il conte Bonvisi, che si guardò bene rispondere. Si rinchiuse in casa, accorgendosi d'altronde ch'era sorvegliato da presso. Riflettè lungo tempo sulla scelta che il duca gli aveva lasciato, e si decise. Non avrebbe avuto che un varco a fare per uscir dagli Stati del duca di Modena e penetrare in Lombardia, in Toscana, in Piemonte, negli Stati del Papa o nel Parmigiano. Egli poteva facilmente deludere o comperare la sorveglianza della polizia e fuggire. Anzi gli fu proposto; la cecit
I Malesi ne hanno una terribile, comune, difficile a constatare, di un effetto sicuro. Il pelo corto e nero che avviluppa il nodo del bambù verde produce la corizza cronica, la bronchite o la tisi, secondo che lo si alloga nelle fosse naturali, nei bronchi nei polmoni. Sta bene, disse il duca. Silenzio su questo consulto. Il dì seguente la madre della contessa Bonvisi partì per Vienna.
Era una mischianza burlesca di Falstaff, di Shylock, di Don Chisciotte: un bey di Tunisi clericale innestato sur un arciduca austriaco corsaro. Egli ricevè il conte Bonvisi nel suo gabinetto e lo fulminò con queste parole: Assassino, perchè hai tu uccisa tua moglie? Il conte, esterrefatto, restò silenzioso un momento, poi gridò: Perchè io l'amava, ero geloso, ed ella mi aveva disonorato.
Il colloquio fu tempestoso, quantunque Bambina distratta ed affannata non rispondesse che per monosillabi. Il padre Piombini, esaltandosi per gradi, obbliandosi, cieco, inconsciente quasi, fece in fine esplosione: Io ti amo! disse egli con voce strangolata. Sei tu contenta adesso che mi hai strappata questa terribile parola? Perchè sei tu ritornata? Io godeva della pace da parecchi anni. Io credeva che il mio cuore fosse disseccato. Tu vi hai messo tutte le fiamme dell'inferno. Io non sono stato sempre gesuita. Io era il conte Bonvisi. Io fui marito di una donna amata. Io fui alla corte di Vienna ambasciatore del duca di Modena. Io era ricco di un milione.... Io aveva gittato tutto ciò in una tomba. Tutto ciò può risuscitare. Vuoi tu essere mia? Vuoi tu avere piet
Bambina appoggiò il suo capo sulla spalla del conte Bonvisi e gli bisbigliò all'orecchio: Ti aspetto domani. Il padre Piombini se la strinse sul cuore e sentì le labbra di Bambina palpitar sotto le sue. E' si levò subitamente: la vertigine lo guadagnava. Un quarto d'ora dopo e' partiva, e Bambina restò immersa nei sogni.
Se egli non avesse detto con una voce penetrantissima: Grazie! oh grazie! Bambina non lo avrebbe riconosciuto. Sembrava bello e giovane. Egli prese la mano madida della giovinetta e la sentì tremare. Egli appoggiò le sue labbra sulla fronte di lei, e la sentì fremere. Bambina lo condusse nel salotto cui aveva illuminato meglio del solito. Il lume raddoppiava il prestigio meraviglioso della sua bellezza. Ella fece sedere il gesuita sul canapè e restò in piedi. Si guardavano entrambi stupefatti. Bambina vedendo il conte Bonvisi, ed il padre Piombini vedendo la donna sotto il riflesso magico che le d
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