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Aggiornato: 5 giugno 2025
Accade sovente di leggere nelle commemorazioni necrologiche la frase seguente: «insomma egli era sì onesto, sì buono, che non ebbe mai un nemico.» Se qualcuno nel giorno delle mie esequie venisse a recitarmi sulla fossa, un complimento di tal genere, vorrei che i becchini gli menassero tra il capo e la schiena quattro buoni colpi di zuppa, tanto da insegnare a tutti gli oratori da camposanto che un peggior insulto non si può fare alla riputazione di un galantuomo. «Non aveva nemici!... Ma era dunque un grand'asino, questo povero morto!...» Tale sarebbe o dovrebb'essere il commentario di ogni persona di buon senso.
Il mare rifiuta anch'esso d'accoglierti nel suo seno? Eppure è qui, proprio in mezzo a questo gran lago italiano, Adriatico, che fu da tempi remoti predisposta la grande tomba mobile dell'ultimo dei nostri Papi!... Ed ecco infatti i tuoi graziosi becchini: i pescicani!
Gli trasse il seggiolino a bracciuoli fin presso alla porta del cortile che metteva, per le scale, rose dal tempo, sul Corso. Poco dopo il carrozzone si portò via la vecchia per tutto il Corso. Il cocchiere zufolava, con le redini sulle ginocchia, col vento secco di faccia. Dietro, sulla predella, i due becchini si bisticciavano, le gambe penzoloni.
A quella amara facezia un brivido corse per l'ossa al nostro giovane eroe. Si vide in una bara, portato da due becchini lunghesso un'aiuola del triste recinto, e pensò a Dogliani, a suo padre, a sua madre, che, poveretti, non sospettavano di nulla, e lo facevano forse gi
La buona Ascolana se li recò in grembo tentando placarli con amorose parole; ma di mano in mano che i becchini colmavano di terra la fossa, i pianti e le grida di quei due poveretti raddoppiavano.
La sua anima rabbrividiva nel silenzio di quella camera sacra alla morte, dacchè i becchini erano venuti un giorno a prendervi il cadavere del piccolo Giulio, dalla culla a fianco del letto. La culla era ancora lì, con quella bandiera bianca di merletti, che la copriva a mezzo, tutta bianca al di dentro, come aspettando il sonno di un altro bambino.
Risultava da quell'insieme d'uomini e cose un'impressione profonda e tragica, che mi guidò istintivamente colle mani allo sportello, come per precipitarmi fuori; dovetti irrigidirmi contro il moto istintivo. I becchini eran comparsi, fra il silenzio fattosi d'improvviso. Sulle spalle avevano il feretro, col drappo funerario steso di gi
Corse al letto del nonno, mandò per aria cuscini e coperte, afferrò il pagliericcio di sul quale non era poi molto che i becchini avevano levato un cadavere, lo scucì, ne fece cadere la paglia.... Trasalì.
Parola Del Giorno
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