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Aggiornato: 24 giugno 2025
Si mangiava a buon patto, e un vino detestabile si smaltiva dai brugnoni per otto, per sei soldi al boccale. All'osteria della Foppa, si pranzava al prezzo di una lira austriaca. Quel pranzo si componeva di tre piatti, minestra, vino, giardinetto. Nell'osterie ed anco negli alberghi di lusso, la mensa era rischiarata da candele di sego.
In sulle prime al fuggitivo arrise la fortuna; ma verso sera apparì all'orizzonte la flottiglia Austriaca che s'avanzava a tutto vapore.
Ma una gran parte di questi doni, bisogna pur confessarlo, pigliava la volta di Napoli onde intrattenere le piccole amicizie degl'impiegati e richiamarsi alla memoria dei ministri. Re Ferdinando gli dava del tu e gli baciava la mano. La regina austriaca orlava per lui dei moccichini di seta delle Indie e gli regalava del tabacco da naso.
A poca distanza l'uno dall'altro erano il cadavere di Carlo Tittoli, il corpo affralito, scosso da terribili convulsioni, di Antonietta. Il Commissario della polizia austriaca accompagnato da un medico, seguito da varii suoi agenti, salì al palco, e mostrando i segni del suo grado, con le ripetute intimazioni, riuscì a farsi luogo fra la folla.
A una stampa, che di fronte a una protesta ardita di popolo schiavo contro l'oppressore straniero, può farsi per un mese austriaca di vitupero contro uomini creduti eccitatori di quella protesta, non ho che dire. I ragionamenti non giovano; non giova ripetere ad essa il consiglio di Foscolo: imparate a rispettarvi da voi, affinchè, s'altri v'opprime, non vi disprezzi.
E ricevute le congratulazioni, e ricambiati i complimenti, egli indugiava ancora, stava lì fermo, su due piedi, lisciandosi il bel barbone striato d'argento, pompeggiandosi, continuando a parlare, a parlare, a descrivere, socchiudendo gli occhi, maestoso, le ricchezze, gli splendori della villa, ma che villa!... della reggia di Casalbara; e a raccontare, a ricordare sospirando, soffiando, la ferocia della repressione austriaca, e gli orrori di Josephstadt.
Testimonio dell’eroismo degli Italiani nelle guerre del primo regno d’Italia non poteva rassegnarsi alla dominazione austriaca, e viveva ritirato in campagna, per non vedere i Tedeschi, ed anche per incontrare il meno che fosse possibile i suoi compatriotti che disprezzava per la pecoraggine colla quale subivano il giogo straniero.
Così lanciato in pastura all'attenzione pubblica, il signor Tenca cominciò a scrivere un giornale di mode. I suoi articoli, vivi e forbiti, furono distinti. Passò alla Rivista Europea, ove i suoi articoli di critica lo misero ancora più in evidenza. Allora intraprese, per suo conto, un giornale letterario e politico, il Crepuscolo, ove, più di una volta, stuzzicò i nervi della polizia austriaca. L'imperatore Francesco Giuseppe arriva a Milano nel 1856, ed il signor Tenca, il quale aveva di gi
Quale solitudine, qual vuoto in quella casa, e in quel parco dopo la partenza de’ suoi cari! Una parte della cavalleria austriaca aveva preso alloggio nelle case di campagna intorno la citt
Il numero dei castelli e delle fortificazioni di Venezia e dell'estuario era assai grande, e tale si trasmise pressochè in integro, attraverso le dominazioni francese ed austriaca, fino al 1848.
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