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Aggiornato: 19 maggio 2025
Dalla comparazione di tutte le nuove ed antiche osservazioni risultò come primo fatto importante, che la forma e disposizione delle macchie del pianeta è invariabile nei suoi tratti principali, com'è sulla Terra la distribuzione dei mari e della parte asciutta.
Orlando attento all'amoroso affetto, senza che più chiarezza se gli faccia, vide a tutti gl'indizi manifesto ch'altri esser, che Zerbin, non potea questo. 69 Come la voce aver poté Issabella, non bene asciutta ancor l'umida guancia, sol de la molta cortesia favella, che l'avea usata il paladin di Francia.
Quella faccetta asciutta, quell'occhio che ammicca, quel labbro che sorride e par che ghigni, quel farsettone chiuso come una cassa forte dopo di aver inghiottito ogni sua ricchezza, quella voce monotona, uguale, stridula, quella disinvoltura provinciale, non vi è dubbio tutto ciò è lui il fante di picche!
Non si lavora oggi, la maestra fa festa, ce ne ha mandate via tutte, perchè lo sposo la conduce in campagna. Andiamo da Peppino disse la vedova pigliandosela per mano. Faceva un gran freddo, ma il tempo era sereno e la via asciutta. La bambina batteva ogni tanto i piedi a terra, per riscaldarsi, afferrata con una mano alla veste della madre che le covriva il pugno.
Non ho bisogno di rendervene conto! rispose asciutta Cristina. Così la principessa si vedeva trattata dalla sua antica cameriera. Volea darle uno schiaffo, gettarle in viso il bicchier d'argento, ch'avea vicino, ma si ritenne. Cristina, la sua antica compagna e consigliera di dissolutezze, la sua maestra e complice di piaceri, serbava sempre un grande imperio su di essa.
48 Come in palude asciutta dura poco stridula canna, o in campo
31 Quivi una bestia uscir de la foresta parea, di crudel vista, odiosa e brutta, ch'avea l'orecchie d'asino, e la testa di lupo e i denti, e per gran fame asciutta; branche avea di leon; l'altro che resta, tutto era volpe: e parea scorrer tutta e Francia e Italia e Spagna ed Inghelterra, l'Europa e l'Asia, e al fin tutta la terra.
Ad un tavolo, nella parte più remota del sotterraneo, sedevano una dozzina dei più robusti avventori. Un potente doglio collocato nel centro d'un tavolo, e questo ben guernito di bicchieri pieni o da riempire, attestavano non voler gli astanti conversare a bocca asciutta.
quando a un tratto gli parve di sentirsi chiamare per nome. Si fermò una prima volta dubbioso d'aver ben inteso. Un passo leggiero suonava accanto sulla terra asciutta del viale. Ezio... mormorò ancora la voce di prima un po' meno paurosa. E questa volta sentì nello spazio la presenza d'una persona che non osava appressarsi. Chi mi chiama? Son io, Ezio: io, Liana...
Spendeva fino all'ultimo soldo in medicine costose ordinate dalla magnetizzata, privandosi fin di quel poco vino, e riducendo sè e la moglie a non mangiare che polenta asciutta sera e mattina, e un poco di minestra mal condita con una goccia d'olio di linosa, nei giorni di festa. Invano. Invano faceva tutto quanto un povero contadino suo pari poteva fare. Nulla giovava.
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