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Aggiornato: 2 luglio 2025
Egli pugnava, lottava disperatamente; si sa però, qual poteva essere il risultato del conflitto tra un solo inerme e tanti armati. Il più robusto dei carnefici avea alzata la daga sulla testa dell'eroico ed infelice Bajaicò se il ferro cadeva, era finita, ma un manrovescio di sciabola del prode ufficiale di Calatafimi recise il braccio del camorrista e salvò la vita al compagno.
Una folla di pescatori armati di lenza e di naturalisti podagrosi tumultuava gi
Gli Egiziani erano bene armati, disciplinati, comandati e istruiti da ufficiali europei, possedevano anche cannoni; gli Abissinesi invece avevano pochi fucili, vere anticaglie, lance e sciabole alquanto rozze, ma erano animati dalla voce risoluta del loro sovrano, spinti dall'odio contro chi quasi in segno di sprezzo li aveva così aggrediti, accecati da fanatismo religioso.
Il processo verbale, firmato in piena regola, stabiliva che i due avversari, armati entrambi di due pistole, si dovevano porre alla distanza di venticinque passi, con facolt
Il Lenzi e il Bissi parlavano anch'essi del loro avvenire, ma entravano nella mischia, nella lotta per la vita, ben altrimenti preparati ed armati.
I soldati armati grevemente stavano parte raccolti sul cassero cogli archibugi caricati, parte vicini alle bombarde, silenziosi e disposti al combattere ad ogni cenno che indicasse essere prossimo uno scontro col nemico.
Erano le milizie del Comune di Bologna, il cui territorio avendo quei giovani violato entrandovi armati, quel capitano ingiunse loro l’ordine di seguirle.
Non era allora Nebiolo asilo di semplici agricoltori, nè dirupato calle conduceva all'altera sua cima; ancora sono le tracce della agiata strada che dal torrente metteva alla formidabile rocca armi ed armati. Fu questa innalzata nelle prime ire civili d'Italia, allorchè orde di barbari vennero dai servili loro solchi, come addensate tempeste, a distruggere la messe de' nostri fertili campi.
Erano quasi tutti laceri o mal vestiti; pochissimi indossavano la camicia rossa; fra di essi ve ne erano molti straordinariamente giovani. Il loro aspetto diceva una odissea di privazioni e di dolori; su alcuni pallidi volti si leggeva ancora: Roma o Morte! Facevano un effetto di profonda commozione, che non avrebbero fatto se fossero stati bene armati e ben vestiti.
Questo procedere barbaro, che veniva principalmente a colpire donne e bambini giacenti nel sonno, inasprì i cittadini, che armati si fecero sotto al Castello e rispondevano al bombardamento prendendo a bersaglio i cannonieri nemici al grido «di viva l'Italia, viva il Piemonte.» Quelli del giorno 23 e della notte del 24 marzo furono i primi bombardamenti subiti da Brescia nel 1848.
Parola Del Giorno
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