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Aggiornato: 21 giugno 2025
E il conte Venceslao, al quale ritornava un po' di buon senso col crescere dei bisogni, sarebbe stato anche disposto, come diceva alla moglie «a molarghe un punto» coi fumi aristocratici; ma invece l'Orsolina, che per mezzo del Provveditore era stata ammessa ai ricevimenti della Prefettessa, teneva duro più che mai.
Gli antichi legislatori adoperavano le allegorie per colpire e persuadere le turbe, e vi riuscivano felicemente; se ne servivano per democratizzare, se così posso dire, i loro aristocratici pensieri e renderli comprensibili alle masse. Un potente ingegno immaginativo d'artista!
Il Taine dipingeva la non curanza degli aristocratici francesi per i contadini nel secolo scorso con questi pochi tratti: «Non facendo niente per la terra, come sarebbero capaci di fare qualche cosa per gli uomini? D'altronde sanno essi cos'è la fame? Quale fra di loro ha esperienza delle cose campestri? E come potrebbero rappresentarsi la miseria del povero?
Si è sempre aristocratici per qualcheduno; e nel suo paesello natale, dov'era conosciuto lui, dove era conosciuta la famiglia, il giovane Ariberti doveva parere superbo senza ragione. Ci fu, tra l'altre, una figlia di droghiere che ebbe da lui un saluto di tanta degnazione, da piangerne per una notte intiera.
Giacchè cosa ancora più strana il p. Coloma non se la prende tanto coi liberali quanto con gli aristocratici legittimisti, alfonsisti, amadeisti, clericali. Troppi compromessi, troppe venalit
Entrava nel portone dei palazzi più aristocratici e, con fisonomia sorridente, affabile, chiedeva al portinaio: Sta qua di casa il signor Geremia? Nossignore. Eppure!... non è questo il numero 43? Sissignore. Ma allora il signor Geremia sta proprio qua, al secondo piano! Le dico di no: al secondo piano, c'è il conte di Santafiora. Ma che conte di Santaflora! Vi dico che è Geremia.
Era naturale che per lei quella questione ardente non rimanesse letteraria soltanto; al concetto naturalista e fatalista dello Zola ella infatti contrappone il concetto teologico cattolico; e nel 1844, in una polemica con Luis Alfonso, critico favorito dei salotti aristocratici, protestava contro l'opinione che faceva di lei un Zola femminino o per lo meno un'attiva discepola del rivoluzionario francese.
Del resto, a far rimanere questa nel fodero, aveva contribuito largamente la lode che, secondo il conte Candioli, era data nei salotti aristocratici al nuovo giornale. Il avait du premier coup conquis sa place; cosa di cui non era da dubitare anche prima della pubblicazione; ma che doveva sempre dar gusto e vendetta allegra di certi lazzi plebei.
Parola Del Giorno
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