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Aggiornato: 21 maggio 2025
ARIEL, spirito aereo. Altri spiriti al servizio di Prospero. La scena è a bordo di una nave sul mare, poi in un'isola disabitata. A bordo di una nave, sul mare. Una bufera con tuoni e fulmini. Entrano il PADRONE della nave e il QUARTIERMASTRO. Mastro.... Eccomi, Padrone: che c'è? Bene. Parla ai marinari e manovrate alla spiccia: altrimenti andiamo tutti a fondo. Presto! presto! Exit.
Tu sei presa dal sonno: è una propizia stanchezza a cui tu cederai. D'altronde so ben che non hai scelta. MIRANDA si addormenta. Vieni, o servo mio, vieni! Io sono pronto. Fatti dunque vicino, o mio Ariel. Vieni! Salute o possente maestro, o gran signore salute! Io venni qui per obbedire ad ogni tuo comando: per volare, per nuotar, per piombare in mezzo al fuoco o galoppar sulle chiomanti nubi.
Prima che possa dirsi Vengo o Vo o respirar due volte e fare oh oh sulla punta dei piedi come sto, smorfeggiando verranno se verrò: mi amate sempre mio padrone? No. Caramente, o Ariel mio buono! Ed ora non comparir finchè non odi ch'io ti abbia chiamato. Bene: intendo Exit. Guarda di non mentire, non lasciar le briglie: i giuramenti più tenaci, sono paglia se il fuoco entri nel sangue.
Roma, Marzo 1911. Se bene non si sappia precisamente la data in cui fu scritta la Tempesta, pure il Malone che è fra i più attendibili la fa risalire al 1612, dandole così il penultimo posto nella serie delle produzioni shekspiriane. Ma se bene il Chalmers e il Drake spostino di un anno questa data l'uno facendola risalire al 1611 e al 1613 l'altro è oramai certo che fu una delle ultime opere teatrali scritte da Guglielmo Shakespeare. Da dove abbia tolto l'idea di questa divina fantasia lirica, non si può stabilire con precisione. Il Warton cita un romanzo italiano Aurelio e Isabella che fu popolarissimo in Inghilterra verso il 1588 e nel quale per fino il personaggio principale di Aurelio o meglio Orelio, come apparve nella versione inglese, poteva aver suggerito la figura di Ariel. Ma quello che si può stabilire con precisione è da dove il poeta abbia tratto la parte descrittiva della sua commedia. In quello scorcio del secolo XVI si pubblicarono in Inghilterra molte relazioni di viaggi, che erano avidamente lette dal popolo. Fra questi il naufragio di Henry May alle Isole Bermude il Reporte of the laste voyage of Capiteine Frobisher la History of travayle of John Barbot e la True relation of the travailes of William Davies barber and surgeon. Questa è del 1614, ma probabilmente correva gi
Ferdinando, il figliuolo del Re, con i capelli irti più che capelli erano stecchi a lanciarsi fu il primo e strepitava: "L'inferno è vuoto e i démoni son qui!" È lo Spirito mio questo! Ma dimmi: non avveniva tutto ciò vicino alla spiaggia? Vicino, o mio signore. Ma son salvi, Ariel? Non un capello si è perso e sulle vesti lor che a galla li sorreggean, non una macchia sola.
Il Duca di Milano con la sua più nobile figliuola ti potrebbe smentir, se lo credesse. A prima vista si son scambiati i loro sguardi. O dolce Ariel, sarai libero per questo! A Ferdinando. Signore, una parola, con i vostri discorsi io temo non vi siate fatto qualche danno. Ascoltate: una parola. da sè.
Ahi questo è il mio buon Ariel! Ti debbo perdere, ma sarai libero. Sì, Sì, sì! Ritorna intanto sulla nave del Re sempre invisibile e l
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